Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 11 Settembre 2024
Sondrio controcorrente: i saldi «salvano» la stagione
Bilancio negativo in molte città d’Italia, in provincia di Sondrio i saldi estivi hanno in qualche modo salvato una stagione non proprio brillante che altrimenti sarebbe stata disastrosa.
L’incertezza del meteo che ha caratterizzato tutto giugno, oltre ad aver rallentato i turisti, ha infatti bloccato anche i consumi pesando sui commercianti che mai come in questa stagione, tolti gli anni del Covid, e complice il potere d’acquisto delle famiglie sempre più basso, hanno vissuto momenti di grande difficoltà.
La stagione primaverile, caratterizzata da temperature fredde e meteo incerto, e l’inizio d’estate lontano dal caldo hanno gravemente danneggiato le vendite delle collezioni: molti negozi sono arrivati ai saldi in condizioni critiche.
Le vendite a prezzi ribassati sono partite insieme al caldo e hanno aiutato ad aumentare le vendite seppur diminuendo i ricavi dei negozianti riportando, così, al centro del dibattito l’antica questione: che senso ha chiamare saldi di fine stagione gli sconti che partono quando invece la stagione inizia?
«La durata e la collocazione dei saldi sono temi sui quali il dibattito è aperto da diversi anni - ricorda Loretta Credaro, presidente dell’Unione Commercio e Turismo della provincia di Sondrio – anche perché i negozi devono fare i conti con la sempre più aggressiva concorrenza rappresentata dai colossi che gestiscono le vendite online. Allo stesso tempo, non mancano i segnali positivi. Come evidenziato quest’estate da Federmoda, gli acquisti effettuati dai turisti stranieri extra Ue nei negozi italiani hanno mostrato un sensibile incremento: lo scontrino medio è cresciuto del 3%. E in un territorio a forte vocazione turistica come il nostro, si nota come le dinamiche del commercio siano sempre più connesse all’arrivo e alla permanenza dei turisti. Anche per questo motivo, la partenza e la durata dei saldi dovrebbero essere ripensate per andare incontro alle esigenze delle aree turistiche».
«Mai come quest’anno i saldi hanno tamponato una stagione non proprio fantastica - sottolinea Ramona Tarabini, presidente Tessili e abbigliamento dell’Unione commercio e turismo, titolare di due negozi a Sondrio e Morbegno -: i negozi si sono svuotati, ma certo la valutazione su quanto siano stati positivi dipende se sono stati svuotati con sconti del 70 o del 20%. Da lì discende il ricavo dei commercianti che però non possono pensare di riuscire a vendere solo a prezzi ribassati». Proprio per questo anche secondo Tarabini la data di avvio dei saldi dovrebbe essere ripensata: «In territori montani e turistici come il nostro servirebbero regole diverse - sostiene -. Non siamo al mare o al Sud, l’avvio della stagione estiva da noi coincide spesso con quella delle vendite ribassate. Quest’anno è stato evidente: fino a quando non sono iniziati i saldi non era arrivato neppure il caldo: La data è sempre un po’ sbagliata, come commercianti non possiamo farci nulla se non adeguarci, ma certo qualche riflessione andrebbe fatta».
Anche perché fintanto che il meteo non si è messo al bello anche di gente in giro, tolto forse solo il caso di Tirano che con la Svizzera vicina e il suo Trenino rosso fa sempre il pienone, non ce n’è stata molta.
E poi c’è il potere d’acquisto eroso dagli aumenti che ha diminuito la propensione alla spesa delle famiglie. E con troppe incertezze sul presente e sul futuro, chi può risparmia. «Tra i nodi da sciogliere – aggiunge Credaro – spicca indubbiamente la capacità di acquisto che si è ridotta anche per effetto della maggior incidenza delle spese obbligate che oggi sfiorano il 42% dei consumi totali delle famiglie italiane, dato messo in luce dalla recente analisi dell’Ufficio studi di Confcommercio. Una possibile via da percorrere, è la riduzione progressiva e strutturale del carico fiscale».
Intanto però la clientela è attenta, cauta. «La tendenza è a non acquistare cose superflue - testimonia Tarabini - per questo il meteo influenza così tanto. Se un capo di abbigliamento serve, altrimenti ci si rinuncia». Conclusi i saldi è tempo di pensare all’autunno: «Sembra che le temperature si stiamo abbassando - conclude Tarabini - la speranza è che la nuova stagione riparta subito».
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