Bim, lista Della Bitta verso la conferma. Ma bisogna ancora attendere

Sondrio

Si dovranno attendere ancora dieci giorni per conoscere il futuro del Consorzio Bim dell’Adda, ma la strada sembra ormai essere tracciata: con tutta probabilità verranno presto confermate le nomine della lista, “capitanata” dal sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta, che il 20 febbraio ha ricevuto 101 preferenze contro le 27 ottenute dalla lista presentata da Fratelli d’Italia.

Dopo la votazione nel corso dell’assemblea del Bim il sindaco di Grosotto, l’avvocato Antonio Sala Della Cuna, aveva chiesto al segretario Cesare Pedranzini di verificare la conferibilità degli incarichi, portando all’attenzione dell’assemblea e del segretario del Bim, che ricopre il ruolo del responsabile della corruzione del Consorzio, la fattispecie di cui all’articolo 7, comma secondo, lettera c) del decreto legislativo numero 39/2013 in tema inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale.

Pedranzini in queste due settimane ha richiesto pareri legali, pare anche a FederBim, e sembra che finalmente sia pronto ad illustrare quanto ricostruito. Il prossimo 18 marzo, quindi, si terrà una nuova assemblea per sciogliere i nodi e rispondere alle questioni sollevate da Sala Della Cuna. Ufficialmente non si sa ancora nulla, ma ufficiosamente pare proprio che saranno confermate le nomine di Della Bitta e degli altri eletti (Ferdinando Baruffi, sindaco di Tresivio, nel ruolo di vice presidente, e l’esecutivo sarà poi completato dal primo cittadino di Grosio, Gian Antonino Pini, l’ex presidente della Comunità Montana Alta Valtellina, Filippo Compagnoni, e da Gabriele Magoni, consigliere di maggioranza di Morbegno e vicesegretario provinciale di Forza Italia).

Questo perché il giorno dopo la tanto contestata assemblea del Bim, con il decreto “Mille proroghe” è stato abrogato proprio il comma secondo del decreto legge citato da l’avvocato Sala Della Cuna. Decaduto quello, non sussisterebbero più motivi di incompatibilità.

Tra dieci giorni quindi si terrà l’assemblea per fare il punto sulla questione e, pareri legali e normative alla mano, verrà spiegato perché Della Bitta e company possono essere nominati presidente e membri del nuovo direttivo. Questo non vuol dire, però, che Fratelli d’Italia rinuncerà certamente a sollevare nuove questioni.

«Quando avremo tutte le informazioni decideremo come muoverci - afferma infatti il coordinatore provinciale, Francesco Romualdi -. Se la norma è stata effettivamente abrogata, ne prenderemo atto e accetteremo la situazione, non abbiamo intenzione di fare i bastian contrari».

“Se” è la parola chiave. Perché c’è ancora chi sostiene che ci sia comunque un nodo da sciogliere: il comma 3 dello stesso decreto, infatti, non è stato abrogato e secondo taluni potrebbe compromettere la conferibilità degli incarichi qualora si ritenesse, come qualcuno ritiene, che il comitato esecutivo sia un organo di gestione e non di mero indirizzo.

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