Lecco: la cinesina va via
"Chiusa" la casa del centro

Chiusa la casa d'appuntamenti di via Roma. Una cinesina di 36 anni riceveva i clienti, dai 18 anni ai 70. Ora la donna che offriva le sue grazie per un onorario variabile tra i 50 e gli 80 euro, a seconda delle prestazioni richieste, ha dovuto chiudere baracca e fare le valigie: colpita dall'articolo 10 bis del decreto Maroni che per il reato di clandestinità prevede l'espulsione.

g.morassi

LECCO - Riceveva i suoi clienti, dai 18 anni ai 70, in un appartamento in via Roma. Ora la cinesina di 36 anni che offriva le sue grazie per un onorario variabile tra i 50 e gli 80 euro, a seconda delle prestazioni richieste, ha dovuto chiudere baracca e fare le valigie: colpita dall'articolo 10 bis del decreto Maroni che per il reato di clandestinità prevede l'espulsione, anche se da qualche giorno la Corte europea ha stabilito che non può scattare l'arresto in caso di rientro e dunque di recidiva. È scattata invece la denuncia per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nei confronti del suo giovanissimo connazionale, classe 1986, immigrato regolare che grazie a di documenti in ordine aveva potuto firmare il contratto di affitto: residente a Genova, il 25 enne è uccel di bosco. Capito che tirava una brutta aria, da diversi giorni non si faceva vedere a ritirare l'incasso finito sul tavolo della Questura - 1.700 euro, frutto di qualche giornata di attività della professionista calcolata in una decina di visite quotidiane - e tutto l'armamentario del mestiere. La polizia è entrata in azione poche ore dopo che la notizia dell'esistenza di una casa a luci rosse era apparsa su "La Provincia di Lecco". Quel viavai di gente al primo piano di un palazzo nella via del passeggio elegante non era affatto passato inosservato. Anzi, aveva infastidito molto i commercianti della zona che ritenevano poco dignitoso, per non dire indecoroso, questo tipo di negozio, per quanto il più antico del mondo. Chissà che faccia deve avere fatto l'anziano signore con cartella clinica sotto il braccio e una gamba ingessata, davanti agli agenti della questura materializzatisi proprio nel momento in cui lui, in questo caso forse davvero ignaro, si apprestava a suonare alla "massaggiatrice" per farsi sistemare a dovere le vecchie ossa. Lo "studio" era aperto da non più di tre settimane, ma era già diventato rinomato presso una numerosa clientela grazie alla pubblicità in internet e sui giornali: «massaggiatrice in zona centrale, dalla mattina a notte», segue numero di cellulare. Non rispondeva la cinesina ma un call center che forniva l'indirizzo e tutte le indicazioni del caso.

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Giovedì 12 Maggio 2011

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