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Lunedì 14 Gennaio 2013
Ambrosoli da Milano
guarda al caso Lecco
Il candidato presidente della Lombardia per il centrosinistra ha lanciato la sua sfida al Teatro dal Verme e ha preso ad esempio il connubio vincente tra la lista civica e il Pd che ha portato alla vittoria in Comune. Con lui Virginio Brivio che ha illustrato alla platea la ricetta del successo ora applicata su scala regionale
La cultura, gli umori e le esperienze lecchesi si sono dispiegati con un altissimo tasso di concentrazione durante la manifestazione in diverse occasioni, come quando Brivio (unico sindaco sul palco con la collega di Moglia, paese terremotato del mantovano) ha preso la parola per raccontare che cosa è successo a Lecco nel 2010: il centrodestra rovesciato da un'inedita alleanza tra i partiti e la società civile, trascinata alla partecipazione dalla lista civica Appello per Lecco. Di fatto una formula vincente che ha fatto da apripista al movimento che si è poi dispiegato a livello regionale intorno a un candidato "forte perché libero", come dice il suo slogan elettorale.
E non è un caso che Ambrosoli, poi, nel suo discorso abbia citato proprio Brivio, richiamando il concetto di superamento della contrapposizione tra i partiti e la società civile caldeggiato dal sindaco lecchese. Che è tornato a Lecco contento per quel clima caldo di condivisione.
Una partita dura, tutta da giocare. «Ambrosoli deve ancora affinarsi un po' dal punto di vista comunicativo - commenta Brivio-. La sfida è tutta tra il messaggio ipersemplificato di Maroni che parla per slogan (il 75% delle risorse in Lombardia), e la nostra comunicazione che si sposta invece su contenuti articolati, lasciando perdere le parole d'ordine e gli slogan orecchiabili che ci hanno portato in questa situazione. La nostra speranza è che la gente capisca e scelga i contenuti».
La campagna elettorale si giocherà nel confronto diretto con i candidati che gireranno tutta la regione, «perché le elezioni non si vincono a Milano».
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