A Milano la mostra del fotografo Locatelli dedicata al viaggio del giovane Luigi

“Kilimanjaro, alle falde del cambiamento” nella sala Falck di Fondazione Ambrosianeum in Via delle Ore al civico 3. Con questo titolo si è voluto sottolineare il cambiamento del 14enne, con sindrome autistica, che è arrivato a conquistare la quota di 4.720 metri della capanna Kibo Hut sotto la cima del vulcano africano Kilimanjaro.

Lierna

Aperta la mostra fotografica “Kilimanjaro, alle falde del cambiamento” nella sala Falck di Fondazione Ambrosianeum in Via delle Ore al civico 3 a Milano.

Mostra aperta oggi 27 giugno dalle 15 alle 17, e poi il 28 e 29 giugno dalle 10 alle 17. In esposizione le foto realizzate in terra d’Africa da Alberto Locatelli, fotografo, che ha partecipato con Massimo Magnocavallo e Luigi Degli Occhi all’avventura al Kilimangiaro e successivamente al safari nel parco Serengeti.

Proiettato in anteprima dalla regista Paola Nessi il docufilm dal titolo “Kibo Hut - un ragazzo alle falde del cambiamento”.

Con questo titolo si è voluto sottolineare il cambiamento di Luigi, 14 anni, portatore del disturbo neurobiologico legato alla sindrome autistica a basso funzionamento che è arrivato a conquistare la quota di 4.720 metri della capanna Kibo Hut sotto la cima del vulcano africano Kilimanjaro.

«La scalata del “Tetto d’Africa” fa parte del progetto “Kibo 2025 oltre l’autismo”, alla conquista del Kilimangaro dal nome di uno dei coni vulcanici del monte, “questa impresa è la tappa più importante del percorso di crescita intrapreso da mio figlio in questi ultimi anni – ha raccontato il papà Cesare –. Tutto è iniziato in Val di Sole in Trentino quando ci siamo accorti dei miglioramenti compiuti da Luigi. Lui che aveva sempre avuto difficoltà motorie nel passato fra le cime del Monte Rosa e del Monte Bianco durante la preparazione pareva trasformato: camminava, scalava, godeva del silenzio e della natura”. Luigi era appassionato di natura e l’Academy “I Supersportivi” che utilizza dal 2001 lo sport come metodologia Abilitativa a favore di soggetti con disturbo motorio e cognitivo del neurosviluppo ha colto questa predisposizione per accompagnarlo da ottobre 2022 ad oggi in montagna. «Così funziona per tutti – ha chiarito Massimo Magnocavallo responsabile della formazione e dell’attività Sportiva dell’Accademia - ma chi ha qualche difficoltà non deve accontentarsi di passare le giornate in ozio, deve puntare in alto. La fiducia fa il resto».

Tra le cime che Luigi Degli Occhi ha superato ci sono il Cevedale, la Punta Giordani e il Petit Flambeau con i suoi 3.700 metri nel gruppo del Monte Bianco.

La costruzione della fiducia tra lui e chi lo accompagna, fondamentale per la riuscita dell’impresa, è stata costruita, passo a passo, con l’intento di favorire l’apprendimento e la gestione degli stati emotivi. Massimo Magnocavallo ha affiancato il ragazzo aiutandolo a superare le difficoltà e ad avere fiducia in se stesso, a non arrendersi e a trovare la soluzione ai problemi e alle difficoltà che man mano si presentavano, superando isuoi limiti per arrivare in vetta, ma anche per favorire un percorso continuo che lo aiuterà nel corso della vita.

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