Economia / Sondrio e cintura
Sabato 06 Dicembre 2025
Sondrio, aumentano le imprese in difficoltà: sofferenze in crescita dell’11%
In provincia di Sondrio le imprese in difficoltà aumentano. Cgia di Mestre: situazione rispecchia il trend nazionale, con il Mezzogiorno area più colpita.
Sondrio
Un tessuto economico solido, ma che nell’ultimo anno sta mostrando segnali di tensione crescente. In provincia di Sondrio le imprese affidate con sofferenze sono aumentate dell’11%, passando da 156 a 173 tra giugno 2024 e giugno 2025. Un incremento contenuto in valore assoluto, ma significativo per un territorio fatto in larghissima parte di microimprese, artigiani e attività commerciali che vivono di stagionalità, margini ridotti e grande esposizione agli shock esterni. A ricordarlo sono i dati dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha analizzato l’andamento delle insolvenze proprio alla vigilia delle festività natalizie, periodo in cui aumenta il ricorso al credito al consumo da parte delle famiglie italiane.
È nelle settimane che precedono il Natale, infatti, che molti nuclei familiari si affidano a prestiti personali, rateizzazioni e formule “buy now, pay later” per sostenere la spesa dei regali e dei consumi festivi. Una dinamica che ricade anche sulle attività produttive: artigiani, piccoli negozianti e autonomi non possono contare su entrate garantite o tredicesime, e si trovano spesso costretti ad anticipare costi senza la certezza degli incassi. In questo clima di fragilità finanziaria, la pressione sociale a non rinunciare ai consumi festivi può trasformarsi in un ulteriore fattore di rischio.
La situazione valtellinese e valchiavennasca si inserisce in un quadro nazionale che vede, al 30 giugno 2025, quasi 122mila imprese in sofferenza, con una crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente. È un fenomeno che, dopo la contrazione del periodo pandemico, da due anni sta tornando ad ampliarsi. Il Mezzogiorno è l’area più colpita, ma nessun territorio è oggi completamente al riparo dal problema, nemmeno quelli tradizionalmente considerati più equilibrati e dotati di una struttura produttiva diffusa, come molte province del Nord.
Sondrio non fa eccezione. Pur rappresentando solo lo 0,1% delle imprese italiane in sofferenza, l’aumento registrato indica un peggioramento del clima finanziario locale in un momento in cui l’accesso al credito bancario rimane complesso. Nel Paese, infatti, i prestiti alle imprese sono crollati dai 1.017 miliardi del 2011 ai meno di 667 miliardi del 2025: una riduzione di oltre un terzo in dodici anni. Le microimprese classificate come insolventi nella Centrale Rischi della Banca d’Italia incontrano crescenti difficoltà nel dialogo con il sistema bancario.
«Quando si finisce nella “black list”, ottenere nuovo credito è quasi impossibile» ricorda la Cgia di Mestre. Ed è qui che scatta il tema più delicato: il rischio di forme di finanziamento alternative e potenzialmente pericolose. Nonostante le denunce per usura siano in calo, il fenomeno resta ampiamente sommerso e spesso legato al timore, alla vergogna o alla presenza di reti criminali che operano con intimidazioni e pressioni psicologiche.
Per questo la Cgia torna a chiedere il potenziamento del Fondo di prevenzione dell’usura, strumento considerato essenziale per aiutare quegli operatori economici che, non per cattiva gestione ma per ritardi nei pagamenti o fallimenti a cascata, si ritrovano improvvisamente senza liquidità.
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