
Colico: Lecco o Sondrio? Referendum stoppato
Il segretario comunale dice no a una consultazione indetta dal municipio riguardo al cambio di provincia. Le minoranze abbandonano l’aula
Colico
Il Consiglio comunale di Colico ha respinto la proposta di indire un referendum consultivo sulla questione del passaggio del Comune di Colico alla Provincia di Sondrio, avanzata dai gruppi di minoranza “Colico di Tutti” e “Più Comunità”
La decisione è stata presa, lunedì sera, con il voto unanime del solo schieramento di maggioranza, dopo che le opposizioni hanno abbandonato l’assise, in segno di protesta per il mancato accoglimento della loro richiesta di posticipare la discussione alla prossima seduta consigliare.
Prima di giungere al punto di rottura, però, in accordo con i gruppi di minoranza, il sindaco Monica Gilardi ha dato lettura della proposta delle minoranze, nella quale viene sottolineato che il passaggio di provincia “riguarda tutta la collettività comunale e la decisione di cambio provincia non può essere assunta dal solo Consiglio comunale senza aver acquisito l’orientamento prevalente della cittadinanza”. Con queste premesse e sostenendo che “la questione interessa la sola collettività del Comune di Colico e, quindi, è di esclusiva competenza del Comune” viene chiesta l’indizione del referendum.
Una proposta sulla quale, però, il segretario comunale Valentina De Amicis ha espresso parere negativo, evidenziando che il Comune non può indire un referendum su un argomento che non è di sua esclusiva competenza (contrastando nettamente quanto sostenuto dalle minoranze). Il tutto esplicato nel documento consegnato ai consiglieri comunali, venerdì 23 maggio.
Il consigliere Enzo Venini, a nome dei colleghi di entrambi i gruppi di minoranza, ha preso la parola evidenziando: “Oggi discutiamo la proposta di delibera per l’indizione di un referendum: l’unico modo possibile per conoscere la volontà dei cittadini, in modo libero e incondizionato, sul proposto trasferimento di provincia”. Successivamente ha puntato l’attenzione sul parere del segretario comunale, lamentando: “Ci è stato consegnato venerdì pomeriggio e il Consiglio è oggi, lunedì. Il regolamento non è stato rispettato, perché non sono stati allegati al parere i pareri ministeriali citati dal segretario. Inoltre, il weekend non ci ha dato la possibilità di fare esaminare il parere del segretario a un altro operatore del diritto qualificato. Chiediamo rispetto del nostro ruolo: è una violazione del diritto dei consiglieri di valutare in modo ponderato il documento. Il parere del segretario è l’unico che conosciamo, chiediamo il differimento del punto all’ordine del giorno per poterci documentare”.
Richiesta, reiterata anche dal consigliere Raffaele Grega, che il sindaco ha respinto, affermando: “La proposta di indizione del referendum arriva da voi. L’avete presentata il 30 aprile e do per scontato che abbiate materiale a supporto di questa proposta. Immagino vi siate preparati sulla questione, invece, chiedete il rinvio. Il parere sfavorevole del segretario comunale è supportato anche dal parere tecnico della ragioneria, che ha giudicato inammissibili per l’ente le spese per un referendum”.
La richiesta di posticipare la discussione è stata messa ai voti e respinta. A questo punto, i consiglieri Venini, Plazzotta, Grega e Paroli hanno dichiarato l’intenzione di abbandonare l’aula. Dopo alcuni minuti di tensione, la seduta è proseguita con la votazione della proposta di indizione del referendum che, come detto, è stata respinta dal Consiglio.
Della questione si tornerà a parlare giovedì 29 maggio, alle 20.30, quando in sala consigliare avrà luogo l’audizione del comitato “Colico Resta a Lecco”.
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