Petrolio, Brasilia difende l'uso del fracking nonostante la svolta green

(ANSA) - BRASILIA, 12 DIC - Il governo del Brasile, la compagnia energetica statale Petrobras e l'Agenzia nazionale del petrolio (Anp) hanno difeso l'utilizzo nel Paese della fratturazione idraulica (fracking) per l'estrazione di petrolio e gas naturale, sostenendo che la tecnica - duramente contestata dagli ambientalisti - è necessaria per garantire la sicurezza energetica del Paese.

La posizione arriva a soli tre giorni dall'annuncio del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che ha incaricato i ministeri competenti di elaborare nuove linee guida per "una transizione energetica giusta e pianificata" con l'obiettivo di ridurre gradualmente la dipendenza dalle fonti fossili.
Il pronunciamento a favore del fracking è avvenuto - riferisce la rivista Eixos - durante un'udienza presso il Superiore Tribunale di Giustizia (Stj), chiamato a dirimere un conflitto di competenze e a stabilire se, e a quali condizioni, l'attività possa essere autorizzata. Nel suo intervento, il rappresentante del ministero della Casa Civile ha sostenuto che un divieto "creerebbe una riserva di mercato" a favore di Stati Uniti, Argentina e Paesi dell'Opec, penalizzando la competitività brasiliana. Unica voce contraria all'audizione quella del ministero dell'Ambiente.
Il dibattito si era già riacceso a luglio, quando il governo aveva autorizzato i primi test per valutare la fattibilità tecnica e ambientale del fracking nel bacino di São Francisco, a Minas Gerais. L'iniziativa, avviata nel 2022 sotto l'allora presidente Jair Bolsonaro, era stata rilanciata dal ministro dell'Energia di Lula, Alexandre Silveira. (ANSA).

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