
La ricerca scientifica mette il turbo con il '
Virtual Lab
', il
primo laboratorio virtuale
con
sistemi di intelligenza artificiale
che emulano i ricercatori in carne e ossa:
programmati
con
diverse competenze scientifiche
, formano un
team multidisciplinare
in grado di ragionare su
problemi complessi
,
elaborare strategie di ricerca
e condurre
esperimenti virtuali
, producendo
risultati
che possono poi essere
convalidati in laboratori reali
. La piattaforma, che non mira a rimpiazzare gli scienziati ma a
potenziare il loro lavoro
, è
presentata
sulla rivista Nature dai ricercatori del Chan Zuckerberg Biohub San Francisco e dell’Università di Stanford.
Nel Virtual Lab, l'
utente umano
crea un
agente di intelligenza artificiale
che ha il ruolo di
responsabile scientifico
(principal investigator), il quale a sua volta assembla e dirige un
team di agenti di IA
che emulano i ruoli di ricerca specializzati tipici dei laboratori scientifici, come il virologo, l'informatico o il bioingegnere; c'è perfino un
critico
, che ha il compito di
mettere in dubbio le ipotesi
per evitare 'allucinazioni'.
Una volta pronta la squadra,
il ricercatore umano propone un quesito scientifico
e poi
monitora le riunioni
in cui i vari agenti di IA si scambiano idee per far progredire la ricerca. Gli
agenti
sono
gestiti
da un
modello linguistico di grandi dimensioni
(Llm) che fornisce loro capacità di ragionamento scientifico e decisionali.
Come
banco di prova
, il Virtual Lab è stato usato per
progettare nanoanticorpi
(piccole proteine che funzionano come anticorpi) diretti contro le
nuove varianti
del
virus SarsCoV2
: in poco tempo
ne hanno sviluppati 92
, di cui
due
si sono dimostrati
particolarmente efficaci
nel legare la proteina virale Spike.
© RIPRODUZIONE RISERVATA