
Per
fare largo all'innovazione
in
Europa
è il momento di costruire
ponti fra gli inventori e gli investitori
: è un'esigenza vitale per
favorire l'innovazione
e per
contrastare i monopoli
, ma "a causa della burocrazia" e della "mancanza di collaborazione fra i Paesi" c'è una competizione che certamente non aiuta le startup, dice all'ANSA il portavoce dell'Ufficio Brevetti Europeo (Epo) Luis Berenguer.
All'indomani della
prima cerimonia interamente dedicata ai giovani inventori
organizzata dall'Epo in Islanda, a Reykjavik, è chiaro che "le
nuove soluzioni
tecnologiche
al servizio della
società
nascono da
giovani menti brillanti
" ed è altrettanto chiaro che "queste realtà così giovani
hanno bisogno di soldi
per
portare
le loro
innovazioni sul mercato
". E' un problema particolarmente sentito, considerando che negli ultimi anni in Europa è stata registrata una notevole
accelerazione
nella
crescita delle startup
.
Il
primo passo
per andare nella direzione giusta è capire che "un'invenzione non nasce in una notte: prima di arrivare a un brevetto c'è una lunga strada fatta di conoscenza, ricerca e tecnologia, tentativi ed errori - osserva Berenguer - e l'Epo lavora per mettere in contatto gli inventori con investitori interessati alle loro idee. E' particolarmente importante
dare assistenza
nella fase in cui un'invenzione entra nel mercato, soprattutto per i
giovani inventori
, al fine di
evitare monopoli
. Solo in questo modo è possibile
generare un circolo virtuoso
, un equilibrio".
Per questo, aggiunge, "come Epo, abbiamo creato lo strumento chiamato
Deep Tech Finder
". E' un'a
pp gratuita
, interattiva e alla portata di tutti,
nata per mettere in contatto investitori, ricercatori, startup e università
. E' una miniera di dati, nata combinando quelli sui brevetti dell'Epo con informazioni aziendali, ed evidenziando almeno 10mila startup e oltre 1.200 università che hanno presentato domande di brevetto europee. Permette inoltre di avere informazioni sulle startup che sono pronte per fare investimenti, di identificare possibili investitori e di fare ricerche per specifici settori in tutta l'Europa.
Un altro strumento importante è il '
brevetto europeo con effetto unitario
', attivo dal 2023 e al quale hanno finora aderito
18 Paesi
(l'Italia è fra questi) dei 39 membri dell'Epo: è la procedura per la quale con il pagamento di un'unica tassa si ottiene la protezione brevettuale contemporaneamente nei 18 paesi che hanno ratificato l'accordo. "L'idea del brevetto unitario è nata nata nella Commissione Europea ed è gestita dall'Epo". Sebbene l'Epo sia indipendente dalla Commissione Europa, con questa "ha una relazione eccellente", così come con il Parlamento Europeo e con il Consiglio Europeo della Ricerca.
E' anche importante "fare il possibile per
favorire la comunicazione sui brevetti
e che cosa significhi diventare un inventore. Come Epo - conclude - cerchiamo di farlo, a partire dalle scuole".
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