
L'
elasticità
di
tessuti
e
organi
del corpo
dipende
in gran parte dall'
acqua che fluisce negli interstizi fra le cellule
piuttosto che da ciò che è presente al loro interno: lo hanno scoperto i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) grazie a uno studio su
microscopici tessuti
coltivati
in provetta. I risultati,
pubblicati
sulla rivista Nature Physics, potrebbero aiutare a
capire
come i
muscoli resistono all'esercizio fisico
e
recuperano dopo un infortunio
, e come l'adattabilità fisica di un organo possa influenzare la progressione dell'
invecchiamento
, dei
tumori
e di altre malattie.
L'
acqua
costituisce
circa il 60%
del corpo umano:
più della metà
si trova
all'interno delle cellule
che compongono organi e tessuti, mentre gran parte dell'acqua
rimanente
scorre negli
spazi tra le cellule
, proprio come l'acqua di mare tra i granelli di sabbia.
"Sappiamo che c'è
molto fluido tra le cellule nei tessuti
, ma quanto questo sia importante, in particolare nella deformazione dei tessuti, viene completamente ignorato", afferma Ming Guo, professore associato di ingegneria meccanica al Mit. "Ora
dimostriamo
davvero
di poter osservare questo flusso
. E mentre il tessuto si deforma, il flusso tra le cellule ne domina il comportamento. Quindi prestiamo attenzione a questo quando studiamo le malattie e progettiamo tessuti".
Guo e i suoi colleghi hanno studiato il flusso intercellulare in una varietà di tessuti biologici. Nello specifico, hanno coltivato microscopici campioni di tessuti e hanno verificato la loro risposta alla compressione. I risultati dimostrano che
un tessuto è più flessibile
e
si rilassa più rapidamente
quando il
fluido
tra le sue cellule
scorre facilmente
; al contrario, quando le cellule sono compresse e c'è
meno spazio per il flusso
intercellulare, il
tessuto
nel suo complesso risulta
più rigido
e oppone resistenza alla compressione.
La scoperta potrebbe permettere di
ottimizzare il flusso intercellulare
all'interno di tessuti e organi artificiali per
migliorarne la funzionalità o la resilienza
. I ricercatori ipotizzano inoltre che il flusso intercellulare potrebbe essere una
via per somministrare nutrienti o terapie
, sia per
guarire un tessuto
che per
eradicare un tumore
.
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