
Ansa Tecnologia
Martedì 30 Settembre 2025
Luce trasformata in elettricità, per le celle solari del futuro
Un
semiconduttore organico
è riuscito a fare ciò che finora sembrava impossibile:
trasformare
quasi tutta la
luce
che riceve in
elettricità
. La scoperta,
pubblicata
sulla rivista Nature Materials e frutto di una collaborazione tra l'Università di Pisa, l'Università britannica di Cambridge e l'Università belga di Mons, potrebbe
rivoluzionare
il futuro delle
celle solari
e dei
dispositivi elettronici
alimentati dalla luce.
Il protagonista di questa ricerca è il
P3ttm
, osserva l'università di Pisa in una nota, una
molecola
appartenente alla famiglia dei
radicali organici
. Finora questi ultimi erano noti soprattutto per la loro capacità di emettere luce (vengono già usati nei moderni schermi Oled), ma non per produrre elettricità in modo efficiente. La novità è che, illuminando
sottilissimi film di P3ttm
con
luce blu-violetta
, le
molecole
non solo si
eccitano
ma
si scambiano elettroni tra loro
, creando
coppie di particelle cariche
. Quando queste vengono separate da un semplice
campo elettrico
, la conversione in corrente elettrica è quasi perfetta, con un'"
efficienza di raccolta" vicina al 100%
. In altre parole, quasi tutta l'energia della luce viene trasformata in elettricità utilizzabile.
I
vantaggi
sono enormi. Con il P3ttm la luce diventa elettricità in modo semplice e diretto, senza bisogno delle complesse architetture finora utilizzate. Questo apre la strada a
celle solari
più
economiche
,
leggere
e
facili da produrre
, ma anche a
nuovi sensori
ottici e magnetici, e a
dispositivi elettronici innovativi
che sfruttano la luce come fonte diretta di energia.
"Il nostro contributo come Università di Pisa è stato quello di comprendere, attraverso calcoli quantomeccanici, come le molecole di P3ttm interagiscono tra loro dopo essere state colpite dalla luce", rileva Giacomo Londi, ricercatore del dipartimento di Chimica e Chimica industriale. "Questa analisi computazionale - prosegue - è stata fondamentale per confermare che la separazione di carica non dipende da eterogiunzioni o materiali ausiliari, ma è una proprietà intrinseca del radicale organico. In altre parole, abbiamo dimostrato che il meccanismo alla base di questo processo si deve alla natura stessa della molecola, aprendo la strada a una nuova generazione di celle solari più semplici e sostenibili".
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