
E'
necessaria
una
ricerca pubblica
sull'
intelligenza artificiale
ed è importante che le
istituzioni
la conoscano per poterla
regolamentare
: lo ha detto a Roma il Nobel Giorgio Parisi, nella prima delle lezioni promosse alla Camera sull'Intelligenza artificiale e organizzate dal Comitato di vigilanza sull'attività di Documentazione della Camera dei deputati presieduto Anna Ascani.
"C'è la necessità di avere una ricerca pubblica nel campo dell'intelligenza artificiale e
c'è la necessità di una regolamentazione
", ha detto il Nobel nella conferenza. "Le
strutture pubbliche
- ha aggiunto - devono poter
capire come funziona l'IA
per poterla regolamentare" ed è altrettanto importante "creare
conoscenze condivise
".
La cosa "
pericolosissima
", è
non sapere
quali
fonti
siano state
utilizzate
per
addestrare l'IA
. "Musk - ha rilevato - ha fatto una intelligenza artificiale che usa fonti di destra e non woke. Un
monopolio
di fatto sarebbe terrificante. Altro che 1984. L'evoluzione `e chiara: l'informazione si ottiene dall'IA che legge i giornali i libri, ne fa il Bignami e ce li racconta. Le grandi case editrici si stanno preparando a vendere i loro libri per addestrare l'IA, con il consenso degli autori. Se i giornali, le riviste, i libri, Wikipedia avranno come lettore e finanziatore un'unica IA il
pluralismo dell'informazione
sarà finito". Il rischio in agguato, rileva il Nobel, è quello del monopolio.
L'IA ha perciò dei "limiti intrinseci
: se l'umanità vuole qualcosa di più potente, non sono i grandi modelli linguistici. Questi modelli sono, in qualche modo, dei parolai: conoscono solo il mondo delle parole, ma non hanno un corpo e quindi non hanno una percezione del reale" e "la loro conoscenza è puramente sintattico-semantica, basata cioè sulle relazioni tra le parole, e non ontologica, relativa a come sono fatti gli oggetti e le relazioni nel mondo reale".
Per tutti questi motivi, ha osservato, "
in Europa abbiamo bisogno di un Cern dell'intelligenza artificiale
, come punto di incontro e di raccordo tra gli studiosi europei e anche con l'industria".
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