Motociclismo / Oggiono e Brianza
Venerdì 12 Dicembre 2025
L’olginatese Lorenzelli, unico privato a finire la Dakar
Nel 1999 il pilota del moto club Oggiono giunse al termine del raid sulla sua Suzuki
Olginate
Essere l’unico pilota italiano privato a giungere al traguardo della Dakar 1998 in moto è sicuramente una bella soddisfazione e a compiere questa impresa vera e propria con una moto poco più che normale è stato il lecchese di Olginate Lorenzo Lorenzelli. Un record davvero invidiabile perché grazie a questa performance il pilota del Moto club Oggiono è entrato nella storia tricolore di una delle gare più amate e odiate al mondo, proprio la Dakar, quella che si correva nel Continente Nero partendo dalla capitale francese Parigi.
Così, sul Lago Rosa della capitale del Senegal, Lorenzelli, figlio di un medico di Olginate, l’impresa l’ha compiuta davvero. Infatti, in quella edizione targata 1998, il moto club Oggiono, con a capo il mitico presidente Giuseppe Marazza, portò a Parigi, sede e partenza della grande manifestazione motoristica, ben cinque motociclisti: Lorenzo Lorenzelli (Suzuki 350), Angelo Fumagalli (Suzuki 350), Alex Balsotti (Suzuki 350), Giorgio Papa (Suzuki 350) e Gian Mattia Merola (Honda 450). Dei cinque dakariani, il solo Lorenzelli fu l’unico dei nostri a giungere alla fine di una edizione non certo facile e vi spieghiamo perché. La Dakar del 1998 ha coperto una distanza totale di circa 10.593 chilometri tra trasferimenti e prove speciali; di questi, ben 5.219 km erano prove cronometrate, attraverso 16 tappe in 18 giorni, con il percorso che si snodava tra Algeria, Niger, Mali e Senegal, da Parigi a Dakar, risultando una delle edizioni più lunghe e difficili poiché attraversava i deserti più grandi e importanti dell’Africa. Infatti, per tutti i piloti in moto fu davvero terribile, basti pensare che al via in quella edizione salirono sul palco parigino 175 moto e al traguardo in Senegal vi giunsero solo 55 piloti. L’anno prima, Lorenzelli, sempre con la moto di Hamamatzu (Suzuki), l’olginatese vi aveva partecipato ma fu costretto a metà gara circa a dover abbandonare. Motivo prioritario: disidratazione, e quando il pilota del Mc Oggiono giunse nella sua Olginate il primo rimprovero fu proprio di papà che «sgridò» il figlio per non aver bevuto le razioni di acqua atte a tenere il corpo in quel torrido caldo idratato.
L’anno seguente Lorenzo Lorenzelli fece tesoro di quanto gli aveva detto il padre medico prendendo alla lettera le sue raccomandazioni, così riuscì a chiudere 50° assoluto. Ma il legame tra Lorenzo Lorenzelli con la Dakar ha davvero qualcosa di curioso, perché esattamente dieci anni prima il primo motociclista alla Dakar fu Massimo Anghileri, che poi divenne cognato di Lorenzo Lorenzelli. Ma in seguito anche il nipote del dakariano Lorenzelli e figlio di Anghileri, Eufrasio, prese parte in moto alla Dakar e lo scorso anno, nel 2024, sia Massimo che Eufrasio Anghileri furono al via e al traguardo in auto della Dakar numero 47 e se queste non sono casualità...
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