La festa dell’ANPI a Sondrio: democrazia, memoria e comunità

La festa provinciale dell’ANPI di Sondrio si è svolta alla Rugby House tra riflessione e convivialità. Un dibattito sulla democrazia ha aperto l’evento, con gli interventi di Gianfranco Pagliarulo e Maria Agostina Cabiddu, seguiti da momenti di musica, letture e condivisione. Un’occasione per ribadire il valore della partecipazione e della memoria.

Sondrio

Una giornata intensa, fatta di confronto, impegno e anche musica e leggerezza. La festa provinciale dell’Anpi-Associazione nazionale partigiani d’Italia di Sondrio, ospitata alla Rugby house di piazzale Fojanini, si è aperta con un dibattito di alto profilo dedicato al tema della democrazia. Un tema quanto mai attuale, discusso con passione e profondità da due voci autorevoli: Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi, e Maria Agostina Cabiddu, docente di istituzioni di Diritto pubblico al Politecnico di Milano.

«È andata benissimo – ha commentato soddisfatto Sergio Spolini, presidente del comitato provinciale di Anpi Sondrio – tanta partecipazione, e non solo di iscritti. Il pubblico è stato attento e coinvolto, segno che c’è ancora voglia di confrontarsi su temi fondamentali. Il dibattito è stato ricco, grazie alla presenza di due personalità di grande cultura, che hanno saputo offrire chiavi di lettura profonde e accessibili sul valore della democrazia oggi».

Un valore che, secondo Gianfranco Pagliarulo, è sotto minaccia. «Tutelare la democrazia oggi è fondamentale – ha detto – perché ci troviamo su un piano inclinato. Stiamo assistendo a una progressiva trasformazione del nostro Paese in uno Stato autoritario. Lo vediamo da molti segnali, l’ultimo dei quali è il decreto sicurezza, senza dimenticare la prospettiva di un premierato che rischia di stravolgere gli equilibri costituzionali. Siamo di fronte a una deriva illiberale e autoritaria, e Anpi farà di tutto per contrastarla. Il dibattito di oggi è stato un momento necessario, per discutere con lucidità e passione di cosa sta succedendo».

Anche Maria Agostina Cabiddu ha sottolineato la centralità del momento storico: «La democrazia è sotto attacco costante, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Le guerre, la crisi economica, l’erosione dei diritti, ma soprattutto le non risposte della politica stanno creando un terreno fertile per le derive autoritarie. Credo sia fondamentale tornare alla Costituzione: non come documento formale, ma come strumento di resistenza civile. Deve tornare a parlare a ciascuno di noi». E si è parlato anche dei referendum su lavoro e cittadinanza dei prossimi 8 e 9 giugno.

Dopo la mattinata dedicata alla riflessione, il pomeriggio ha lasciato spazio a un clima più disteso, senza però perdere di vista i valori della giornata. Musica, socialità e convivialità hanno animato l’area della festa, con tante persone di ogni età che hanno condiviso momenti di svago e di dialogo informale. Il filo conduttore è rimasto lo stesso: la partecipazione come atto politico, come scelta consapevole, come modo per non voltarsi dall’altra parte. E poi la musica, con il concerto “The italian jazz summit” diviso in due parti e la Kreole gang, ma anche la riflessione con le lettere dei condannati a morte della Resistenza e le risposte mai giunte ai destinatari, con l’associazione “Ad alta voce”.

La festa dell’Anpi ha saputo unire impegno e leggerezza, offrendo un’occasione per pensare insieme, ma anche per ritrovarsi e rafforzare legami. Un segnale forte, in un tempo in cui la memoria rischia spesso di essere messa da parte: la democrazia si difende anche così, costruendo comunità e tenendo vivo il confronto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA