
Cronaca / Circondario
Giovedì 12 Giugno 2025
Ex fonderia San Martino, demolizione quasi conclusa ma il futuro dell’area resta incerto
Prosegue a Olginate la trasformazione dell’area ex industriale di via Spluga, dove la demolizione della fonderia San Martino è ormai agli sgoccioli e la bonifica si prepara a partire. I cittadini attendono di sapere cosa sorgerà tra servizi, residenze, commercio e possibili aree verdi
Olginate
La trasformazione è avviata ed è sotto gli occhi di tutti. La demolizione è quasi completata e la bonifica è pronta a partire. Ma quasi nulla si sa su quello che verrà costruito nell’area dell’ex fonderia San Martino.
Dopo mesi di “si dice” e di totonomi sul possibile supermercato di medie dimensioni che trainerà la trasformazione del comparto, non si hanno notizie certe di quali attività commerciali verranno realizzate nell’area di via Spluga. Nemmeno Gianluca Zannella, imprenditore milanese a capo della Tribis srl, la società che ha commissionato l’opera di demolizione e di bonifica della fabbrica dismessa e dell’ampia area industriale di via Spluga, intende sbilanciarsi. In questi ultimi giorni, si sono intensificati i contatti tra l’imprenditore, i suoi tecnici, tra cui l’architetto Davide Panzeri, con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Passoni e gli uffici comunali.
Ma Zanella, incontrato proprio prima di un nuovo incontro in municipio, è cauto. Gli olginatesi, i commercianti di quartiere attendono di sapere cosa verrà realizzato nell’area dismessa, acquistata dalla sua società.. «Appena sarà concluso l’iter in corso, comunicheremo tutte le informazioni a riguardo. In questo momento non ha senso spendere un nome al posto di un altro, perché sono numerosi i passaggi da completare, le azioni da intraprendere e i punti di incontro da trovare, prima di arrivare alla stesura di un piano attuativo».
E spiega: «La demolizione è ancora in corso. Dopodiché si deve provvedere alla bonifica, ma prima ancora sarà necessario attuare dei carotaggi per capire lo stato del suolo che è stato industriale per molti anni. Per la bonifica stessa poi, è necessario confrontarsi anche con Arpa». La questione ambientale non è limitata a questo. Uno dei punti fermi posti dal sindaco Marco Passoni è proprio che si intervenga sul reticolo minore per non andare a peggiorare una situazione che negli anni ha portato ad allagamenti di strade e proprietà private. «C’è pure la questione viabilistica, ma soprattutto bisogna trovare il punto di incontro tra quelle che sono le esigenze commerciali e la politica, fermo restando che il punto di partenza è quanto prevede il piano di Governo del territorio del comune di Olginate». Ovvero una quota commerciale, un’altra di servizi e residenziale, oltre i già citati vincoli viabilistici, idrogeologici e ambientali.
Pochi giorni fa si parlava della possibilità di due nuove attività commerciali, un ristorante e poi appartamenti. Neppure su questo, Zanella rivela alcunché. «Potrebbero esserci anche parchi, aree verdi, piste ciclabili. Davvero è prematuro fare nomi di attività perchè non c’è il piano attuativo. Quello che è certo però che non ha senso imputare ai supermercati e ai centri commerciali, la colpa della crisi dei negozi di vicinato. La colpa è del cellulare. Del fatto che ora tutti hanno a portata di mano la possibilità di comprare quello che si vuole. I negozi e le attività che sopravvivono bene, sono quelle che sanno offrire prodotti o servizi che altri non hanno. Ritardare la costruzione di un supermercato ritarderebbe solo qualcosa è che già in corso. La questione è se si vuole un paese dormitorio o no. Una nuova area con un supermercato e la realizzazione di negozi e servizi attorno consentirebbe alla popolazione di avere tutto nel proprio paese e non essere costretti ad andare altrove».
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