Il tutor nella galleria del Monte Barro fa litigare Comune e Provincia

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha annunciato l’arrivo dei sistemi di rilevazione della velocità nel tunnel del Barro e nell’attraversamento sotto la città. Simone Brigatti, consigliere con delega alla polizia provinciale, ha spiegato come il tavolo tecnico in realtà non abbia ancora preso una decisione definitiva

Lecco

Contro l’eccesso di velocità sulla statale 36 arrivano i tutor. Durante la serata sulle prospettive della mobilità nel capoluogo andata in scena martedì sera al centro civico Pertini di Germanedo, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha annunciato l’arrivo dei sistemi di rilevazione della velocità lungo le gallerie del Monte Barro e l’attraversamento sotto la città di Lecco. «Il comitato tecnico presso la Prefettura ha già deliberato l’introduzione di un sistema di tutor a 70 km/h nella galleria del Barro e nell’attraversamento. – ha spiegato Gattinoni - Su input della Polizia stradale si è scelto il tutor e non l’autovelox perché quest’ultimo esegue un rilievo puntuale e rischia di creare un pericoloso effetto fisarmonica poiché gli automobilisti potrebbero frenare bruscamente e poi riaccelerare. Il tutor, invece, monitora la velocità dei veicoli su un tratto di strada quindi obbliga gli automobilisti ad andare a quella velocità. Anas installerà questi dispositivi ed otterrà gli incassi derivanti dalle sanzioni in quanto ente gestore della strada».

La ricostruzione del sindaco ha suscitato la reazione dell’amministrazione provinciale. In un duro comunicato, Simone Brigatti, consigliere con delega alla polizia provinciale, ha spiegato come da un lato il tavolo tecnico in realtà non ha ancora preso una decisione definitiva e dall’altro il progetto di prevenzione e sicurezza stradale non riguarda solo il Barro e l’attraversamento ma tutto il territorio. Contattata in merito, Anas ha confermato la ricostruzione della Provincia. In aggiunta, Brigatti ha sottolineato come l’iniziativa non preveda in alcun modo una riduzione del limite di velocità nel Barro, che rimane pari a 90 km/h. Ora, al di là del limite effettivo, rimane un dato: la comparsa di un sistema che obbliga gli automobilisti a rispettare una certa velocità lungo le due gallerie principali della statale 36, entrambe caratterizzate da una conformazione molto lineare, che spinge a “correre”, e diversi punti di immissione e uscita, che invece dovrebbero consiliare maggiore prudenza.

L’introduzione di questi tutor, qualora fosse concretizzata, ridurrebbe il rischio di incidenti non solo all’interno delle gallerie stesse. Costringere gli automobilisti ad andare più piano, infatti, renderebbe il traffico più sicuro anche nella zona dell’ingresso e dell’uscita della ss36 a Pescate o all’uscita di via XI Febbraio, posta subito dopo una leggera curva. Tutto questo su un ponte Manzoni in cui, secondo le rilevazioni di Anas del 2019, passano 76mila veicoli al giorno in settimana e 62mila nel weekend, con picchi anche di 6mila veicoli l’ora nelle ore di punta. Sempre secondo rilevazioni del 2019, riportate nel piano generale del traffico urbano del Comune di Lecco, dall’uscita di via XI Febbraio transitano ogni giorno 9.300 veicoli. Molto diffuso sulle autostrade, il sistema tutor si compone di due portali e misura il tempo di percorrenza tra l’inizio e la fine di un dato tratto di strada, in questo caso una galleria. Il software procede poi a calcolare la velocità media dividendo la lunghezza del tratto per il tempo medio impiegato. Se il valore è inferiore al limite di velocità su quella strada viene cancellato, se invece è superiore i dati sono inviati alla polizia stradale, la quale poi si occupa delle sanzioni.

. Video di Andrea Besati Polemica tutor

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