Pescatori di frodo, multe irrisorie: la Regione si attiva
Dopo la protesta per le sanzioni irrisorie, la Regione promette azioni concrete. A rischio il ripopolamento del lavarello nel lago
Perledo
Pescatori di frodo che agiscono come se nulla fosse, considerato che alla fine il rischio è quello di un’esigua sanzione. Nei giorni scorsi la protesta di Stefano Simonetti, presidente dell’Asd provinciale di Lecco pescatori e subacquei convenzionata Fipsas, esterrefatto per la multa di «soli» 51 euro a due pescatori di professione, sorpresi dalla polizia provinciale, alla “Bau bau beach” in zona Malpensata, con 120 pesci, poco più di 24 chili, prevalentemente coregoni, pescati di frodo.
Ora il sottosegretario Mauro Piazza assicura che «come Regione ci attiveremo immediatamente. Ho già condiviso la necessità di un intervento in accordo con Floriano Massardi, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, e coinvolgeremo tempestivamente anche l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi».
Ogni anno a dicembre Asd Fipsas Lecco con Aps Como investono risorse economiche e attività dei volontari e guardia pesca (tesserati Fipsas) che effettuano assistenza tecnica per il recupero e la “spremitura” delle uova delle femmine di coregone lavarello.
Due anni fa all’incubatoio ittico regionale di Fiumelatte è stata reintrodotta la produzione del coregone lavarello.
Secondo le indicazioni del Ministero, la produzione è per un massimo annuo di 1.500.000 avannotti dalla lunghezza fino a 60 millimetri, così da permettere il mantenimento del lavarello nel lago. Dopo il blocco del 2022 e dell’anno successivo, il lavarello torna ad essere immesso nel lago in quanto è stato riconosciuto autoctono.
Tutto era iniziato a gennaio del 2022 quando l’allora ministro Roberto Cingolani, aveva definito il lavarello “alloctono”, ovvero estraneo al lago di Como: di conseguenza, aveva dato mandato di evitare nuovi ripopolamenti nel Lario.
Regione Lombardia aveva chiesto all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) una deroga, ed ora dopo tanta attesa è arrivato il via libera ministeriale e per tre anni si potranno immettere lavarelli.
A dicembre i pescatori raccolgono nel lago delle femmine di lavarello che vengono portate all’incubatoio di Fiumelatte, dove con un procedimento detto di “spremitura” vengono tolte loro le uova che serviranno a produrre avannotti. Le femmine saranno poi rimesse in acqua. Quando gli avannotti raggiungeranno la misura tra i 3 e i 6 centimetri verranno messi in acqua.
Prima dello stop del 2022, ogni anno nel Lario si pescavano attorno alle 130 tonnellate di lavarelli.
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