Consumo di suolo: chi sale e chi scende

Livigno e Samolaco fra i comuni lombardi che hanno perso più aree libere

In occasione della Giornata Mondiale del Suolo del 5 dicembre, Legambiente Lombardia ha diffuso i dati regionali sul consumo di suolo registrati tra il 2023 e il 2024, tratti dal rapporto ISPRA 2025. Il quadro che emerge mette in luce una Lombardia che continua a perdere aree libere, spesso a favore di poli logistici, infrastrutture, data center e nuove urbanizzazioni. Secondo il report, il 35% del consumo complessivo regionale si concentra in soli trenta comuni, appena il 2% del totale

In questo scenario preoccupante, Lecco e Como rappresentano un’eccezione positiva: nelle due province lariane non si sono verificati episodi macroscopici di consumo di suolo nel 2024. Il fenomeno, spiegano gli analisti, si è manifestato solo sotto forma di “piccole e medie trasformazioni”, diffuse ma non tali da incidere significativamente sulla struttura territoriale

Un segnale importante per un territorio caratterizzato da una morfologia fragile e da un equilibrio delicato tra urbanizzazioni, lago e sistema montano. Per Legambiente questo risultato dovrebbe incoraggiare le amministrazioni a perseverare nella tutela dei suoli liberi, investendo nella rigenerazione delle aree già urbanizzate anziché in nuove espansioni.

Molto diversa la situazione in provincia di Sondrio, dove invece il consumo di suolo è stato significativo e legato a due dinamiche principali: la preparazione alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e la realizzazione di nuove infrastrutture viarie. A Livigno, i cantieri per piste e impianti sportivi hanno rappresentato un fattore di trasformazione importante, mentre a Samolaco l’avanzare dei lavori lungo la nuova strada Trivulzia e l’ampliamento delle cave ha contribuito ulteriormente alle superfici consumate

Le differenze tra Lecco e Sondrio si inseriscono in un quadro regionale complesso. Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, ricorda che «tutelare la salute e l’estensione di suolo libero non è un’opzione, ma un percorso obbligato» e che il fenomeno non potrà essere arrestato «in assenza di norme efficaci»

La presidente regionale Barbara Meggetto denuncia inoltre come «il principio di discrezionalità dell’azione amministrativa» venga talvolta interpretato come una licenza a consumare suolo quando crescono le pressioni dei grandi operatori immobiliari o del settore tecnologico

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