Incidenti sul lavoro, nel 2025
Lecco resta in «zona rossa».
Migliore la situazione a Sondrio

Nei primi quattro mesi dell’anno la Lombardia registra 45 morti sul lavoro, confermandosi la regione con il numero più alto di vittime. Lecco, con due decessi, rientra tra le province a rischio elevato anche per numero di denunce, mentre Sondrio segna numeri più contenuti

Lecco - Sondrio

La Lombardia resta la regione con il più alto numero di vittime sul lavoro. Nei primi quattro mesi del 2025 i decessi registrati sono stati 45, e tra le province a rischio elevato spicca anche Lecco, in zona rossa secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega. Con un’incidenza di mortalità pari a 14 ogni milione di occupati, Lecco è tra le realtà più colpite insieme a Bergamo e Cremona. Nel Lecchese, nei primi quattro mesi dell’anno, si contano due decessi sul lavoro e oltre 1.150 denunce totali di infortunio. Numeri che mostrano quanto sia ancora fragile il tema della sicurezza, anche in territori a forte vocazione industriale come il nostro.

Diversa la situazione a Sondrio, dove gli infortuni registrati da gennaio ad aprile sono stati 743 e non si è registrato alcun incidente mortale: un dato contenuto, che colloca la provincia tra le meno colpite a livello regionale.

Lecco, dunque, si colora di rosso, mentre a Sondrio quest’anno la situazione è più moderata. A conferma del problema strutturale, le tendenze cambiano di anno in anno senza risolversi: infatti Sondrio nel 2024 era, insieme a Lecco, tra le province più colpite con 1.108 denunce registrate nei primi otto mesi.

A livello lombardo, il settore più esposto resta quello manifatturiero, seguito da trasporti, commercio, sanità e costruzioni. Milano guida la classifica per numero assoluto di denunce, ma in proporzione al numero di occupati, è Lecco a preoccupare di più.

Da parte della Uil Lombardia arriva un appello forte: «Ogni giorno – ricordano – tredici lavoratori si ammalano, e ogni due o tre giorni qualcuno perde la vita. Non può essere considerata una variabile accettabile del lavoro».

Preoccupano anche i dati sulle malattie professionali, in forte aumento: +18,5% in Lombardia rispetto al 2024. Crescono anche le denunce tra gli studenti, segnale – secondo i sindacati – di un sistema formativo che va ripensato, soprattutto nella sua relazione con il mondo del lavoro.

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