Cronaca / Lecco città
Venerdì 05 Dicembre 2025
Lecco, il presidente Aliberti sogna il nuovo stadio: «Andrei a Lourdes a piedi per questa struttura»
Il progetto “One for all stadium” prevede la riqualificazione dell’area stadio-palestra, ampliamento della tribuna, nuovi servizi, zone verdi e tecnologie all’avanguardia. Costo stimato: quindici milioni di euro.
Lecco
«Perché non sognare?». È con queste parole che il presidente del Lecco, Aniello Aliberti, ha introdotto il secondo step del progetto “One for all stadium”. Il presidente bluceleste ha precisato: «Il nuovo stadio avrebbe forma possibile solo su iniziativa privata perché non pensiamo che il Comune di Lecco abbia mai l’idea di fare un impianto del genere. Ma se si dovesse trovare una strada per cui un team di imprenditori potesse decidere che la cosa è fattibile, io andrei a piedi a Lourdes. Per me e chi mi succederà sarebbe una cosa eccezionale. Daremo tutto il supporto possibile a questo progetto».
Se poi fosse possibile farlo con il Comune o con la Regione, magari con l’acquisizione dello stabile da parte dei privati, la strada sarebbe ancora più facile: «Noi siamo aperti a qualsiasi soluzione – ha concluso Aliberti –. Noi saremmo andati a Zanica se non si fosse risolta la questione cabina elettrica e il drenaggio non fosse stato assicurato. Il campo è a fine vita e il prossimo anno sarebbe a scadenza per cui il manto erboso andrà rifatto. Stiamo cercando di renderlo al massimo drenante, ma sappiamo che è a scadenza».
Il costruttore Paolo Valassi ha poi aggiunto che bisogna crederci: «La riqualificazione di tutto l’ambiente stadio e palestra, compresa della Gal e della Scherma, è un progetto importante sia per la città che per i tifosi, ottenibile, secondo me, solamente attraverso la legge stadi, come sta succedendo in altre realtà sportive come Pisa, per fare un esempio. Siamo qui perché come ha accennato Aliberti, avevo un accordo con Di Nunno. Abbiamo rivisitato l’accordo nel luglio 2024, con Aliberti, e siamo alla possibilità di progettare questo sogno che è anche una sfida. Dobbiamo guardare avanti con l’obiettivo di essere un polo funzionale vivo e vissuto. Ecco perché comprendiamo Gal e Scherma». Naturalmente Valassi ha già previsto altre attività complementari allo stadio (concerti, spettacoli, eccetera) per essere sostenuto e diventare autosufficiente. «Lo stadio è una radice della nostra storia. Attorno a esso si è sviluppata la città e non il contrario. La Curva Nord deve rimanere qui, un simbolo per i tifosi e una memoria. Abbiamo fatto il miracolo in due mesi per la B di farci giocare la squadra. Siamo visionari? Non lo so. Di sicuro dobbiamo crederci e pensare alle nuove generazioni».
L’architetto Eugenio Ceppi, con l’ingegner Maurizio Faravelli, ha poi illustrato il progetto: «Vorremmo sviluppare il lato tribuna, che ha spazi, con il rifacimento della struttura poi a partire da quella. I metri quadrati nuovi sarebbero 4mila. La palestra Gal è il riferimento altimetrico. Sarebbero costruiti due nuovi blocchi con un dislivello di tre metri tra via don Pozzi e via Merlini (via Cantarelli), che permetterebbero di creare un passaggio ciclopedonale, dietro lo stadio, con accessi allo stadio. Con tutti i nuovi servizi della Calcio Lecco e ospiti (spogliatoi, arbitri, antidoping, sala stampa, club house, museo) spostati in tribuna, mentre sul lato sud sorgerebbero nuovi edifici per la scherma e poi sopra l’hospitality (verso la Curva Sud)». L’ingresso dei mezzi pesanti sarebbe dallo spicchio tra via Tubi e via Pascoli, tra Distinti e Curva Sud. Mille metri quadri intorno allo stadio sarebbero dedicati al verde attrezzato, come succederà anche sui terrazzamenti. La tribuna sarebbe più verticale (maggior rampaggio) e tutte le zone dello stadio sarebbero coperte con impianto fotovoltaico (3.500 metri quadri) sul tetto per un controvalore di 150mila euro di produzione di energia elettrica/anno. I parcheggi aumenteranno (una cinquantina), soprattutto quando non ci sono le partite, ricavando spazi anche per i magazzini e i chioschi, per una capienza massima di 7.574 (ampliabili “subito” a 9mila e in un secondo momento a 12.500). Il costo? Facendo tutto, ben quindici milioni. Tempi? Per rifare lo stadio ci vorrebbero circa 5 anni: 18 mesi per l’ampliamento tribuna nord e sud, altri dodici mesi per demolizione e nuova costruzione della attuale palazzina servizi, poi altri 18 mesi per curva Nord, Sud e Distinti.
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