L’eurodeputato Tovaglieri denuncia il trapper Baby Gang

Contro hater, “leoni da tastiera” e contro il trapper di Calolziocorte Baby Gang. L’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri passa al contrattacco «contro gli insulti via social» e annuncia (attraverso Facebook) di aver denunciato il rapper lecchese Baby Gang e altri hater, spiegando di averlo fatto «per gli insulti che ricevo sui social a causa delle battaglie che porto avanti contro l’islamizzazione della nostra società».

Un messaggio che l’europarlamentare ha «colorito» con espressioni quali «non mi farò intimidire da quattro maranza e comunisti dei centri sociali». Un messaggio corredato da immagini di insulti rivolti alla sua persona durante i suoi interventi televisivi. «È la prima volta, da quando sono eurodeputata, che decido di farlo, ma non posso più accettare minacce e ingiurie gravissime rivolte a me e alla mia famiglia. La maggior parte di loro sono giovani musulmani residenti in Italia, che cercano di fermare le mie battaglie contro l’islamizzazione selvaggia, la costruzione di moschee nella nostra comunità; altri sono i soliti leoni da tastiera della sinistra, quelli che fanno la morale su femminismo e accoglienza e poi rivolgono alla mia persona insulti che di femminista hanno ben poco, e nulla hanno a che fare con il rispetto delle donne», è quanto espresso nel messaggio della 38enne politica leghista di Busto Arsizio. «Questi leoni da tastiera vogliono spaventarmi e zittirmi, ma sappiano che io non ho paura e che andrò avanti a dire la mia contro la costruzione delle moschee, la diffusione della carne halal, della legge della sharia e di usanze islamiche medievali come le processioni dell’Ashura in piazza, dove le donne vengono confinate in recinti. Chi continuerà a insultarmi per questo, da oggi ne pagherà le conseguenze».

Il riferimento a Baby Gang riguarda un video tratto dai canali social del trapper, nel quale quest’ultimo commenta in modo volgare le parole di Isabella Tovaglieri. Zaccaria Mouhib (questo il vero nome del 24enne di Calolziocorte, trapper da milioni di visualizzazioni ai primi posti delle classifiche di streaming) è stato arrestato a settembre scorso per accuse di possesso d’armi utilizzate e ostentate per la realizzazione di un videoclip e ritrovate (una pistola) in una camera d’albergo di Milano dopo un concerto. Dopo un periodo trascorso in carcere con queste accuse, per il giovane sono stati disposti gli arresti domiciliari (con applicazione del braccialetto elettronico) da scontare presso una comunità terapeutica per il recupero dalle dipendenze. Il suo intento, così come confermato dai suoi legali nelle scorse settimane, è quello «di intraprendere un percorso terapeutico per guarire dalle proprie patologie», e in generale di «abbracciare una nuova dimensione di vita».