
Cronaca / Lecco città
Sabato 31 Maggio 2025
“Nell’attesa di un nuovo inizio”, le riflessioni del cardinale Angelo Scola
Tutto esaurito venerdì sera in Sala don Ticozzi per la presentazione del libro del cardinale Angelo Scola “Nell’attesa di un nuovo inizio. Riflessioni sulla vecchiaia”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana. “La morte è la possibilità di stare sempre con Dio” ha detto
Lecco
Tutto esaurito ieri sera in Sala don Ticozzi per la presentazione del libro del cardinale Angelo Scola “Nell’attesa di un nuovo inizio. Riflessioni sulla vecchiaia” edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Tra i tanti presenti, molti hanno percorso un tratto di strada della loro vita con Angelo Scola.
A rappresentare questa consonanza umana ed ideale è stata Eugenia Scabini, una delle relatrici, che lo stesso cardinale ha confidato di conoscere sin da quando aveva 18 anni. C’era, dunque, un’aria particolare in Sala don Ticozzi, non era certo la “solita” presentazione di un libro, quanto piuttosto la continuazione di un dialogo iniziato per qualcuno all’inizio degli anni Sessanta e che continua oggi con questa riflessione sulla vecchiaia che è in buona sostanza la confidenza partecipata di quello che il cardinale sta attraversando nel suo dialogo (sono parole sue) con la morte.
Alla presentazione organizzata dalla casa editrice LEV e dal Centro Culturale Alessandro Manzoni, hanno partecipato Lorenzo Fazzini, responsabile editoriale della Libreria Editrice Vaticana, Eugenia Scabini, professore emerito di Psicologia sociale all’Università Cattolica e monsignor Davide Milani, segretario generale della Fondazione Pontificia Cultura per l’Educazione. La serata è stata coordinata dal giornalista Luigi Geninazzi che ha anche intervistato il cardinale Scola in un video girato per la serata e che ha fatto da introduzione all’appuntamento.
Un video che ha svelato un cardinale quanto mai propenso a mettere a nudo la propria situazione esistenziale: «La questione della morte rode dentro, è un problema con cui ho avuto a che fare con la scomparsa improvvisa di mio fratello ed ora con la vecchiaia, che mi è venuta addosso all’improvviso. Umanamente la morte è un momento che spaventa, ma è anche e per fortuna l’incontro con Dio, che non è una parola, ma una presenza. E’ lui che si prende la responsabilità di venirci incontro in quel frangente». Per Scola questo momento di una vecchiaia consapevole è l’occasione per un bilancio: «La sofferenza ti fa fare i conti con chi sei stato e con che cosa hai fatto. In questi mesi ho trovato la strada per dialogare con la morte e accettarla non senza paura».
La testimonianza di Eugenia Scabini, amica di lunga data del cardinale, è stata poi molto significativa: «Ho preso questo testo del cardinale Scola come un ultimo, intenso dialogo con lui, come un grande dono che ci ha voluto fare. Credo che Scola lo abbia scritto per condividere questo suo momento esistenziale ed io, comunque, l’ho letto in questo senso. Ritengo che non parli della vecchiaia in quanto tale, bensì di un’esperienza specifica della vecchiaia: in questa ultima fase della vita porti in te la cifra della tua morte».
Per la Scabini è anche un libro in cui è palpabile il tono affettuoso e drammatico: «Scola ha il coraggio di guardare in faccia l’angoscia e la paura della morte e non lo fa per una professione di pessimismo, ma per esprimere la fecondità del soffrire dentro la prospettiva della salvezza eterna». Don Davide Milani, già prevosto di Lecco e per tanti anni portavoce di Angelo Scola, arcivescovo di Milano, questo libro è una riflessione sulla vita: «Si tratta di un saggio essenziale che mette al centro la vita, ci mette davanti alla morte e ci dice cosa dobbiamo fare nell’attesa del nuovo inizio».
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