Cronaca / Lecco città
Mercoledì 03 Dicembre 2025
Quel Maggiolino che attraversò il lago
Nel 1968 una Volkswagen anfibia destò scalpore fra Malgrate e Lecco
Lecco
Provate a immaginare di viaggiare sul nostro lago. Le opzioni, di solito, non sono molte: si può utilizzare il battello, una barca, un motoscafo o una moto d’acqua. Queste sono le possibilità più comuni.
Ma non sono le uniche. Esistono infatti delle alternative curiose, e una di queste è l’automobile anfibia.
Sì, proprio così: un’auto progettata appositamente per guadare fiumi o attraversare specchi d’acqua, capace di galleggiare in tutta sicurezza anche sulle acque del nostro lago. Certo, una vettura deve nascere già anfibia o essere trasformata con un’adeguata impermeabilizzazione. Eppure, nella nostra città e sul nostro lago è capitato – e capita tuttora – di vedere auto anfibie all’opera, suscitando l’inevitabile stupore di chi assiste alla scena.
La prima volta che a Lecco si vide un’auto attraversare il nostro ramo del lago fu nel 1968. Nel golfo di Lecco, proprio davanti a piazza Cermenati, una Volkswagen Maggiolino entrò in acqua lasciando senza parole i testimoni che la videro immergersi e procedere come se nulla fosse. Lo stesso accadde sull’altra sponda, a Malgrate: gli occupanti dell’auto scesero tranquillamente sulla strada, si concessero un aperitivo e poi fecero ritorno a bordo del loro Maggiolino anfibio, come documenta una rara foto in bianco e nero scattata sul lungolago.
Sono passati quasi sessant’anni da quell’episodio, e ancora oggi capita di vedere auto anfibie solcare le acque del nostro lago, offrendo uno spettacolo davvero insolito.
Va ricordato che quella Volkswagen che nel 1968 attraversò il lago era già stata ampiamente testata: era reduce, infatti, dall’aver oltrepassato lo Stretto di Messina nel giugno del 1964. L’auto era stata richiesta direttamente all’Autogerma, importatore italiano del marchio tedesco, dal concessionario lecchese Enzo Scola. Dopo averla esposta per circa una settimana nella vetrina accanto al garage in viale Turati, Scola decise di verificarne personalmente il galleggiamento.
La spettacolare attraversata generò un enorme successo pubblicitario: molte persone chiesero di poter provare l’emozione di un giro sul lago con il Maggiolino anfibio. Ma Enzo Scola fu irremovibile e non concesse a nessuno un test in acqua; solo tre uomini ebbero il privilegio di compiere il tragitto Lecco–Malgrate e ritorno.
Quando poi la bisarca dell’Autogerma tornò a prelevare la vettura per consegnarla ai suoi proprietari – due signori di Bologna che l’avevano realizzata – molti rimasero dispiaciuti nel vederla lasciare la città. Da allora, infatti, non fece mai più ritorno a Lecco.
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