Sondrio, rapina e violenze: ecco come è stata sgominata la baby gang lecchese

I cinque, due maggiorenni e tre minorenni, avevano pianificato i colpi nei dettagli, prendendo di mira un coetaneo all’uscita di una discoteca.

Albosaggia

Avevano pianificato tutto nei dettagli: il viaggio in treno da Lecco a Sondrio, la serata alla discoteca Porto 05 di Albosaggia e, al termine, la rapina. Cinque giovanissimi – due appena maggiorenni e tre minorenni – hanno circondato un coetaneo all’uscita del locale, lo hanno minacciato con un coltello, costretto a consegnare contanti e indumenti di valore e infine obbligato a seguirli per evitare che potesse dare l’allarme. Ma dopo mesi di indagini, il cerchio si è chiuso. Nella mattinata di martedì la Polizia di Stato di Sondrio ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere e cinque perquisizioni a carico dei componenti della baby gang, tutti residenti in provincia di Lecco. I fatti risalgono alla notte del 23 febbraio scorso, quando la vittima, un ragazzo minorenne, è stata rapinata brutalmente all’esterno del locale. Uno degli aggressori agiva a volto coperto con un passamontagna, un altro impugnava un coltello per farsi consegnare il denaro.

Oltre ai 150 euro in contanti, il gruppo si è impossessato anche del giubbotto, del valore di circa 500 euro, e del berretto della vittima. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sondrio e condotte dalla Squadra Mobile in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo, si sono rivelate particolarmente complesse.

«Il riconoscimento dei soggetti non è stato immediato – spiega il dirigente della Squadra Mobile, Francesco Castaldo – perché nessuno di loro era residente in provincia. Inoltre, molti non avevano telefoni intestati: questo ha reso necessario l’esame di oltre venti utenze, spesso riconducibili a familiari o amici, per riuscire a ricostruire i loro spostamenti». Il profilo del gruppo rispecchia pienamente quello delle nuove forme di delinquenza giovanile, spesso riunite sotto il termine “baby gang”: età molto bassa, dinamiche di branco, uso di armi, modalità intimidatorie.

«Si tratta del primo episodio, a memoria recente, in cui una gang giovanile proveniente da fuori provincia agisce con tale violenza sul nostro territorio», sottolinea ancora Castaldo. «La vittima, comprensibilmente scossa, ha però avuto il coraggio di denunciare e collaborare con noi: è anche grazie a questo che siamo riusciti a chiudere il cerchio investigativo e a giungere a questo importante risultato».

Uno dei due maggiorenni era già detenuto per una rapina nel Lecchese: ha ricevuto in carcere la nuova ordinanza. L’altro è stato arrestato ieri mattina presso la propria abitazione e tradotto nella casa circondariale di Lecco, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Per entrambi è previsto nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio che ha firmato le ordinanze di custodia e i decreti di perquisizione personale, domiciliare, veicolare e locale. I tre minorenni, tutti indagati per rapina pluriaggravata in concorso, sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare e denunciati a piede libero. All’operazione ha collaborato anche la Squadra Mobile di Lecco.

Decisive, nell’indagine che ha portato all’individuazione di cinque giovanissimi responsabili di una violenta rapina ai danni di un coetaneo lo scorso mese di febbraio, si sono rivelate le telecamere di videosorveglianza, l’analisi del traffico telefonico e i numerosi servizi di pedinamento. «Siamo riusciti a ricostruire l’intero tragitto percorso dai ragazzi quella sera – spiega Francesco Castaldo, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Sondrio –. I cinque sono arrivati a Sondrio in treno da Lecco nella serata del 22 febbraio, un sabato. A piedi sono arrivati ad Albosaggia, hanno trascorso la serata nella discoteca Porto05. Tre di loro sono entrati nel locale dall’ingresso, gli altri due hanno tentato di accedere dal retro, ma sono stati bloccati dal personale addetto alla sicurezza».

Poi, dopo la rapina, si sono diretti nuovamente in stazione per tornare indietro, percorrendo via Vanoni, passando per il parchetto dell’area Carini per poi sbucare, attraverso il sottopassaggio ciclopedonale di via Bonfadini, nel piazzale della stazione. Hanno preso il primo treno della mattina e sono tornati a Lecco. Il tutto, pure il viaggio di ritorno verso casa, è stato ripreso da telecamere di videosorveglianza, quelle presenti in città e quelle all’interno del treno. E un mesetto dopo tutti e cinque i componenti della baby gang, nati in Italia da famiglie straniere, sono tornati a Sondrio, forse avevano ancora cattive intenzioni.

«In quell’occasione non sono stati commessi reati - precisa Castaldo - ma non è escluso che vi fossero nuove intenzioni illecite. A quel punto, però, sapevamo chi erano i cinque rapinatori e li abbiamo tenuti d’occhio: la nostra attività di appostamento è stata fondamentale anche in quell’occasione».

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