Niente stipendi, sciopero alla Ggt di Santa Maria Hoè

Sciopero dei lavoratori e picchietto insieme alla segretaria della Uilm Lario martedì alla G.G.T., Giulio Giovenzana Trasformazioni di Santa Maria Hoè.

Una quindicina tra operai e impiegate hanno incrociato le braccia a fronte dell’allarmante comunicazione apparsa sulla bacheca aziendale qualche giorno fa. Dove si legge che «...per disguidi amministrativi con la capogruppo, lo stipendio del mese di aprile verrà posticipato a data da destinarsi».

Quando Gabriella Trogu ha incontrato il direttore Jacopo Guerra non ha ottenuto alcuna rassicurazione sui tempi di pagamento del dovuto. Così, martedì mattina, operai e impiegati hanno deciso di bloccare l’ingresso e l’uscita dei camion dall’azienda.

«Da quanto abbiamo compreso - spiega la sindacalista - gli stipendi non vengono pagati perché il tribunale ha bloccato i conti correnti dell’azienda».

Un’azione che deriva da illeciti amministrativi scoperti dalla Guardia di Finanza anni fa, le cui conseguenze stanno maturando proprio in questi mesi.

«A gennaio - confermano gli operai - l’azienda ha lasciato a casa 5 operai. A marzo altri 6, per un totale di 11. Di fatto, smantellando tutto il settore produttivo. È rimasto attivo solo quello della logistica». Anche questo, tuttavia, da ieri è bloccato per lo sciopero degli operai.

Gli stabilimenti di Santa Maria Mozzanica dovrebbero inoltre fungere da hub per lo smistamento della componentistica prodotta dall’azienda, che si appoggia anche a terzisti, anch’essi indirettamente coinvolti da quello che sta avvenendo.

«Siamo arrivati a questa situazione di blocco, dopo mesi di instabilità dell’azienda - spiega Guido Brambilla. - Dopo l’annuncio del mancato stipendio, abbiamo deciso di scioperare e non fare né entrare né uscire merci». «Sentire che non ci possono essere soluzioni nell’arco di uno, due o tre mesi, - aggiunge Mateo Riva - non va bene. La banca non aspetta che si risolvano i problemi dell’azienda. Dal momento che non tutti hanno un cuscinetto dietro, restare senza stipendio e affrontare le spese che abbiamo comincia a diventare difficile».