Lecco: area demaniale a Rivabella, il caso si riapre

ll caso dei terreni demaniali ceduti dal Comune di Lecco a Rivabella nel 2015 torna al centro dell’attenzione. Dopo la vittoria al Tar del Lazio ottenuta lo scorso marzo, l’amministrazione comunale dovrà ora affrontare un nuovo passaggio giudiziario. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo l’annullamento della sentenza favorevole al Comune. L’udienza è fissata per il 24 giugno.

La vicenda ruota attorno a un decreto ministeriale del 28 dicembre 2022, con il quale il Ministero aveva ridotto di circa 171mila euro l’anno i trasferimenti statali al Comune sostanzialmente in modo perpetuo a seguito del passaggio di proprietà dell’area alla Metallurgica Alta Brianza (MAB). L’Amministrazione aveva giudicato la decisione ingiusta e ottenuto l’annullamento parziale del provvedimento davanti al TAR.

Per difendere le proprie ragioni in appello, il Comune ha incaricato l’avvocato Umberto Fantigrossi, esperto di diritto amministrativo, con un incarico da oltre 24mila euro, formalizzato dal segretario generale Francesco Bergamelli.

La questione ha origine durante la seconda giunta Brivio, quando il Comune acquisì gratuitamente dal Demanio, in base alla legge sul federalismo demaniale, un’area di 9mila metri quadrati. Pochi mesi dopo, l’area fu venduta all’asta per 2,1 milioni di euro alla MAB, che già occupava il sito. Il 75% dell’importo fu incassato dal Comune, mentre il 25% andò al Demanio.

Il caso è esploso nel marzo 2023, quando l’attuale giunta Gattinoni ha reso noto il rischio di un “debito perpetuo” verso il Demanio, dando il via a uno scontro politico e legale complesso. Il caso ha suscitato tensioni anche all’interno del centrosinistra lecchese, con forti dissidi tra gli ex membri della giunta Brivio, come l’ex assessore Corrado Valsecchi, oggi all’opposizione, e l’attuale Amministrazione.