
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 12 Giugno 2025
Talamona, non solo droga e armi nel bosco dello spaccio: trovate sei bici rubate
«Se qualcuno riconoscesse una bike che gli è stata sottratta può rivolgersi a noi, vorremmo poterle restituire ai legittimi proprietari», l’appello della Questura di Sondrio. Si tratta di tre mountain bike, una e-bike e due fat-bike, anch’esse elettriche, con tutta probabilità utilizzate dai pusher per spostarsi.
Talamona
Non solo droga, armi e contanti: nel bosco dello spaccio anche sei biciclette di valore, tre delle quali elettriche, probabilmente rubate. Nell’importante operazione condotta venerdì scorso sopra Talamona, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Sondrio hanno anche trovato le bici, e ora si cercano i proprietari.
«Erano vicino alla tenda che fungeva da punto nevralgico per l’attività di spaccio portata avanti da due uomini, uno dei quali, 23 anni, straniero irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato, mentre l’altro è riuscito a fuggire - spiegano dalla Questura -. Le biciclette erano nascoste da rami e sterpaglie. Le abbiamo rinvenute e portate in Questura, non sono poste sotto sequestro. Se qualcuno riconoscesse una bike che gli è stata rubata può rivolgersi a noi, vorremmo poterle restituire ai legittimi proprietari». Si tratta di tre mountain bike, una e-bike e due fat-bike, anch’esse elettriche, con tutta probabilità utilizzate dai pusher per spostarsi, e quasi certamente provento di furto.

(Foto di Susanna Zambon)
L’operazione di venerdì scorso ha preso le mosse da numerose segnalazioni da parte dei cittadini, stanchi di assistere al continuo degrado di un’area naturale trasformata in mercato a cielo aperto della droga. All’interno della tenda gli investigatori hanno rinvenuto 2,55 chili di hashish suddivisi in 27 panetti, 39,91 grammi di resina positiva ai cannabinoidi, due passamontagna, 576 euro, numerosi telefoni cellulari, batterie portatili, utensili da campeggio, indumenti, stoviglie e molta sporcizia. Presenti anche armi da taglio, tra cui una grossa mannaia e una roncola, costate all’arrestato anche un’ulteriore accusa per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere. L’utilizzo sistematico del passamontagna al momento della cessione rappresenta una novità nel modus operandi degli spacciatori della zona: non solo per evitare l’identificazione da parte delle forze dell’ordine, ma anche per mantenere l’anonimato nei confronti dei clienti, in un contesto dove la clandestinità è fondamentale.

(Foto di Susanna Zambon)
Per l’operazione, la Questura ha mobilitato una ventina di agenti che, dopo aver cinturato l’area con grande difficoltà per la complessità del territorio, ha proceduto al blitz, avvalendosi anche del supporto di due droni del Gruppo aereo di Protezione civile di Sondrio. I dispositivi hanno garantito la sorveglianza aerea e la sicurezza degli operatori durante l’intervento. L’intervento si inserisce in un più ampio piano di contrasto al fenomeno dello spaccio nei boschi, che affligge da anni il territorio valtellinese. La presenza di vere e proprie basi logistiche nei boschi, dotate di tutto il necessario per lo stoccaggio e la distribuzione delle sostanze stupefacenti, evidenzia un’organizzazione sempre più strutturata e difficile da estirpare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA