Bici di lusso in cambio di droga: nei boschi di Talamona spunta un traffico parallelo

Le due ruote - sequestrate durante l’ultimo blitz antidroga nei boschi di Talamona - sarebbero usate come forma di pagamento da parte dei clienti senza contanti e poi rivendute nel mercato nero dell’hinterland milanese

Sondrio

L’ultimo blitz nei boschi effettuato sulle alpi Orobie, nel territorio comunale di Talamona, nelle scorse settimane ad opera dei poliziotti della Squadra Mobile della questura di Sondrio ha portato al sequestro non soltanto di una interessante quantità di sostanze stupefacenti, di una modica quantità di denaro, di una mannaia e un coltello, oltre all’arresto di un pusher nordafricano mentre un complice è riuscito a sfuggire alla cattura. Ha portato gli agenti della sezione Narcotici a individuare e sequestrare sei biciclette di valore, di cui tre mountain-bike e due fat-bike.

Sempre più di frequente, negli ultimi tempi, capita agli investigatori delle forze dell’ordine che, in Valtellina e Valchiavenna, effettuano simili operazioni di trovare nei boschi, oltre ai bivacchi comprendenti batterie di auto per ricaricare i cellulari, dosi di droga e materiale per il loro confezionamento e, in casi più rari, pure soldi, ma anche biciclette. Sono talvolta portate dai clienti che, a corto di denaro, per pagarsi una sorta di abbonamento delle dosi ed evitare debiti che, in questo ambiente, non si possono fare rubano biciclette di valore o si liberano delle proprie. Le bici restano nel bosco per un breve lasso di tempo e poi l’organizzazione provvede a caricarle su furgoni che partono alla volta dell’hinterland di Milano dove ci sono magazzini per lo stoccaggio e la rivendita al mercato nero.

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