
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 14 Giugno 2025
Due nuovi sacerdoti valtellinesi:
questa mattina l’ordinazione
nel Duomo di Como
Il trentaquattrenne don Nicola Bergomi, originario di Lanzada e don Manuel Dei Cas, 27 anni, di Bormio sono stati consacrati dal cardinale Oscar Cantoni insieme ai compagni don David Martinez, che compirà trentun anni a luglio e ha svolto il ministero diaconale nella Comunità pastorale di Berbenno, Monastero, Pedemonte e Postalesio, e don Mauro Cavallaro, ventiseienne di Olgiate Comasco
Como
Il trentaquattrenne don Nicola Bergomi, originario di Lanzada, don Manuel Dei Cas, 27 anni, di Bormio, e don David Martinez, che compirà trentun anni a luglio e ha svolto il ministero diaconale nella Comunità pastorale di Berbenno, Monastero, Pedemonte e Postalesio. Poi don Mauro Cavallaro, ventiseienne di Olgiate Comasco. Sono i quattro nuovi preti che ieri mattina sono stati consacrati attraverso la preghiera e l’imposizione delle mani del cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como.
Nella cattedrale lariana, dove si è svolto il solenne rito, sono convenuti centinaia di fedeli da ogni parte della diocesi e molti erano i valtellinesi, soprattutto da Lanzada e Bormio. Oltre 140 i sacerdoti concelebranti, coi vescovi Ottavio Vitale e Flavio Pace, oltre ad alcuni ragazzi giunti dall’Albania, dove don Manuel ha svolto un’esperienza missionaria. «Tutti sono attratti da questo evento pentecostale, desiderosi di starvi vicini affettuosamente per questa azione liturgica così solenne e insieme determinante la vostra esistenza futura - ha affermato il cardinale Cantoni nell’omelia, rivolgendosi direttamente agli ordinandi -. Tocchiamo con mano come la Chiesa sia una fraternità, fondata sull’amore, sull’accoglienza reciproca, sulla tenerezza: condizione molto diversa da una ditta, organizzata attorno a semplici prestazioni di lavoro, ma senza legami vitali».
Il vescovo Oscar ha ricordato che i quattro giovani preti novelli sono giunti all’appuntamento di ieri dopo averlo tanto desiderato e preparato «assieme a varie persone, a cominciare dai vostri familiari, dagli educatori del seminario e da tanti sacerdoti, persone di vita consacrata e laici, vostri modelli di vita, che vi hanno accompagnato con amore e con dedizione». Un tempo nel quale «siete stati soavemente attratti dal Signore Gesù - ha aggiunto Cantoni -, avete distinto tra le tante voci la sua voce, percepito cioè la sua chiamata a seguirlo e per lui avete avuto il coraggio di lasciare tutto per servirlo in piena libertà, all’interno della comunità cristiana, per tutta la vita. Siete un esempio di libertà evangelica per tanti giovani qui presenti, forse ancora titubanti sulle scelte da compiere».
Il cardinale ha evidenziato la gioia dell’intera diocesi «per il dono che il Signore, ancora una volta, le concede attraverso le vostre quattro giovani vite donate». E ha aggiunto: «L’intero popolo di Dio vi attende con grande speranza! Non si aspetta da voi azioni straordinarie, ma semplicemente la serena testimonianza della vostra fede vissuta, che rasserena innanzitutto la vostra vita e la rende luminosa».
Il vescovo Oscar ha preannunciato contrarietà e afflizioni nel ministero sacerdotale. «La pazienza, unita all’umiltà, con le quali combatterete ogni turbamento, è l’unico strumento per affrontare e guarire le ferite del vostro orgoglio», ha affermato. Invitando a non dimenticare che «ogni volta che aumenterà il peso del vostro carico ministeriale, dovrete necessariamente allungare il tempo della vostra preghiera, non rimandandola a tempi migliori, che non verranno! Solo così diventerete una sorgente di luce e di grazia per i vostri fratelli, strumento di riconciliazione e di pace per l’intera comunità».
Prima di promettere filiale rispetto e obbedienza al vescovo Oscar e ai suoi successori, nel corso del suggestivo rito di ordinazione, i nuovi sacerdoti si sono impegnati ad annunciare il Vangelo e a celebrare i sacramenti, a vivere la preghiera e a consacrarsi interamente a Dio per la salvezza degli uomini. Mentre lo scorso settembre, in occasione dell’ordinazione diaconale, già si erano impegnati a vivere celibi.
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