Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 05 Dicembre 2025
Lanzada, cordoglio per l’operaio morto: sospesi i lavori sulla frana
Comunità sconvolta dopo il tragico incidente in cui ha perso la vita il giovane operaio Tommaso Diaz Ledesma. Sindacati: sicurezza prioritaria e massima attenzione alla prevenzione. Fino a martedì non si lavorerà sul versante franato.
Lanzada
Fino a martedì non si lavorerà sul versante franato a Lanzada a ridosso della strada per Franscia.
Troppo sconvolta la comunità per pensare di ripartire subito con i lavori, nonostante vi sia una grande necessità di ripristinare senza interruzioni almeno il collegamento fra Tornadri e Le Prese, dove vivono due famiglie e dove c’è la miniera di talco di Imi Fabi, c’è la cava di serpentino della Serpentino e Graniti, e c’è il laboratorio di Marmi Mauri. Più oltre, a Dossi di Franscia, ha la cava anche la Nuova Serpentino d’Italia, ancor più difficile da raggiungere.
Purtroppo, di più, per ora, non si può fare e la stessa ditta Lorenzo Nani, del posto, che da martedì lavorerà in frana al disgaggio dei massi più grossi e alla costruzione di due valloni a protezione del campo sportivo di Tornadri e di un elettrodotto Enel dell’alta tensione, ieri non è andata oltre il posizionamento di cartelli di divieto e di avviso dei lavori in corso.
Tempestiva è poi giunta anche la nota di Annunziato Larosa, Rossano Ricchini e Enrico Samarini, rispettivamente referenti delle categorie sindacali di Feneal Uil alta Lombardia, Filca Cisl e Fillea Cgil, che hanno espresso «profondo cordoglio per la morte del giovane operaio Tommaso Diaz Ledesma» - scrivono in una nota stampa -. «Ci stringiamo attorno alla sua famiglia e ai colleghi di lavoro e ci mettiamo a loro disposizione per tutto il supporto necessario in questo tragico momento. Questa tragedia è un monito per tutti gli attori coinvolti» - proseguono - «dalle istituzioni, alle imprese, agli enti preposti alla prevenzione, dai lavoratori stessi ai rappresentanti sindacali. Perché la sicurezza sul lavoro deve sempre essere una priorità assoluta. Non si può abbassare la guardia sulla prevenzione, sulla formazione e sull’adozione di tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ogni tragedia deve spronarci a fare di più, a fare meglio, per garantire l’incolumità di lavoratrici e lavoratori».
Chiaramente questo incidente mortale è avvenuto in un contesto sui generis di grande esposizione per tutti, perché si tratta di un ambiente di lavoro molto difficile.
La ditta esecutrice, la Fitzcarraldo, è nota, affermata, affidabile, e conosceva già l’area su cui operare per avervi lavorato in passato.
Così come è nota l’abilità del pilota ai comandi dell’elicottero precipitato. Ipotizzare negligenze con queste premesse è davvero arduo.
Anche per i soccorritori, giovedì, battere quest’area è stato impegnativo. Ne sanno qualcosa i due soccorritori del Soccorso alpino fluviale saliti fino al cantiere a 1570 metri, insieme ai militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Sul posto, in quel frangente, anche l’elicottero Drago dei vigili del fuoco oltre ad una squadra salita da Sondrio e da cinque volontari giunti da Chiesa in Valmalenco.
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