Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 13 Dicembre 2025
Lanzada: procedono i lavori sulla frana
Il sindaco fiducioso: «Dobbiamo porre fine all’isolamento di due famiglie dallo scorso 11 novembre»
Lanzada
Stanno procedendo celermente i lavori di bonifica del versante franato fra Tornadri e Franscia, a Lanzada, con la ditta incaricata, la “Nani Lorenzo”, del posto, che ha già realizzato i due valli a protezione del traliccio Enel di Le Prese e del centro sportivo di Tornadri. Da lunedì partiranno i lavori propedeutici al brillamento del materiale ancora pericolante lungo il costone roccioso sopra la galleria artificiale, con l’obiettivo, almeno questo è l’auspicio, che da venerdì pomeriggio si possa definitivamente aprire il tratto Tornadri-Le Prese della strada. «Da lunedì la ditta partirà con la posa delle micce per far brillare tutto il materiale instabile, e si parla di quasi 1000 metri cubi di roccia - dice Marco Negrini, sindaco di Lanzada -, con l’obiettivo di concludere, così, la bonifica e poter riaprire il tracciato in sicurezza. Ciò che sarebbe importantissimo sia per i residenti a Le Prese, due nuclei famigliari isolati dall’11 novembre scorso, sia per le attività di cava e di miniera che vi si trovano, dalla Imi Fabi, alla Marmi Mauri, alla Serpentino e graniti e via di questo passo. L’unica incognita è data dal maltempo, perché la prossima settimana dovrebbe prevedere almeno due giorni di pioggia e questo ci preoccupa un po’, in quanto i lavori potrebbero rallentare, però, noi puntiamo e speriamo di poter essere pronti per la riapertura di venerdì pomeriggio».
Manna per le attività della zona che sono in grave sofferenza da più di un mese, anche se il Comune ha fatto in modo di supportarle effettuando delle finestre di transito al mattino, di un’ora e mezza, dalle 7.30 alle 9, ogni qual volta sia stato possibile. Cioè in assenza di pericolo imminente per il transito, considerato che sono stati posizionati anche dei sensori all’altezza dei massi più grossi e pericolanti che, collegati all’impianto semaforico, inviano degli alert a livello stradale ogni qual volta si producono movimenti sospetti. Qualche scostamento c’è stato, infatti, e subito la strada è stata chiusa completamente in via precauzionale per essere riaperto solo a pericolo del tutto superato.
«Speriamo che la riapertura sia a breve - dice Claudio Mauri, contitolare della Marmi Mauri di Le Prese -, perché noi abbiamo ancora materiale da lavorare per due mesi, poi saremmo bloccati in assenza di rifornimenti». E lo stesso vale per la Serpentino e graniti, che ha la cava poco sopra Le Prese, e per la Nuova serpentino d’Italia che estrae la pietra ai Dossi di Franscia, mentre Imi Fabi coltiva il talco nella miniera Brusada Ponticelli di Le Prese e, pure, sta facendo enorme fatica a stare al passo con gli ordinativi. Ancora, in zona, c’è traffico di elicotteri «ma per lo più per il trasporto di materiale in quota utile alla ditta che lavora alla bonifica - dice il sindaco Negrini -, non tanto per il trasporto di operai. Tra l’altro non si sta lavorando in questo momento nella parte alta, di distacco della frana». Ricordiamo che a piombare a valle, l’11 novembre scorso, erano stati 3mila metri cubi di materiale che hanno spazzato via un tratto della comunale per Franscia e Campo Moro dove, ancora oggi, ci sono sette residenti isolati.
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