Lo chef valtellinese Tarabini rappresenta la cucina italiana in India per le celebrazioni Unesco

Lo chef stellato de La Fiorida, Gianni Tarabini, protagonista a New Delhi delle celebrazioni per il riconoscimento della Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. Un percorso gastronomico sulle filiere italiane.

Sondrio

Dalla Valtellina all’India, passando per le cucine della diplomazia internazionale. È lo chef stellato Gianni Tarabini, alla guida del ristorante La Preséf de La Fiorida, tra i protagonisti delle celebrazioni organizzate dall’Ambasciata d’Italia a New Delhi per il riconoscimento della Cucina Italiana quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, approvato all’unanimità il 10 dicembre dal Comitato intergovernativo riunito nella capitale indiana. Un traguardo storico per l’Italia, che consolida il valore culturale, agricolo e gastronomico della nostra tradizione culinaria e ne rafforza la capacità di rappresentare il Paese nel mondo. Il menù celebrativo è stato firmato dallo chef valtellinese, nel pranzo ufficiale dedicato alle delegazioni internazionali. Tarabini ha curato un percorso gastronomico incentrato sulle identità territoriali e sulla qualità delle filiere italiane, alla presenza di oltre 500 ospiti dell’ambasciatore d’Italia in India e Nepal, Antonio Bartoli, tra cui il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che hanno potuto degustare piatti che raccontano il legame profondo fra prodotto, territorio e cultura. Per l’occasione lo chef valtellinese ha proposto un risotto allo zafferano e asparagi, omaggio simbolico alla tradizione italiana e alla sua capacità di reinterpretarsi nel dialogo con altre sensibilità gastronomiche. «Sono onorato di essere stato chiamato a partecipare ad una giornata che segna un’epoca nella storia della cucina italiana. Ho interpretato questo emozionante impegno portando l’esperienza e il lavoro maturato in oltre vent’anni a La Fiorida, coerente con la visione della cucina italiana contemporanea: radicata nella terra, capace di esprimere cultura e territorio, ma pronta al dialogo con sensibilità gastronomiche diverse» – ha commentato chef Tarabini. Il calendario delle celebrazioni istituzionali continuerà giovedì 12 dicembre a Mumbai, con una cena di gala presso l’Hotel Hyatt, sempre con la presenza del vicepremier Tajani e dell’ambasciatore Bartoli. L’esperienza è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con lo chef Alessandro Sandrolini dell’Hotel Hyatt di Delhi, che da oltre dieci anni opera in India e ha garantito supporto logistico e operativo nella realizzazione degli eventi e da Domenico Cicchetti del Gran Hyatt di Mumbai. Avanzata dal “Collegio Culinario Associazione culturale per l’enogastronomia italiana”, in collaborazione con Casa Artusi, Accademia della Cucina Italiana e la rivista “La Cucina Italiana”, la candidatura della Cucina Italiana nella lista Unesco è nata per promuovere principi e valori tipici della tradizione italiana, come il contrasto allo spreco alimentare e la riduzione del consumo di risorse. A oggi l’Unesco ha riconosciuto come Patrimonio Immateriale 788 elementi in 150 Paesi del mondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA