Parte il viaggio della fiamma olimpica. Il sondriese Bonat fra i tedofori

il segretario generale della Camera di commercio di Sondrio

Sondrio

Il viaggio della Fiamma olimpica verso Milano Cortina 2026 è ufficialmente iniziato sabto con una giornata carica di simboli, emozioni e storie personali che hanno commosso Roma e l’intero Paese. E tra i protagonisti della prima tappa italiana - slot 127 - c’era anche il valtellinese Marco Bonat, segretario generale della Camera di commercio di Sondrio, che nella capitale ha vissuto un momento che - come lui stesso racconta - resterà indelebile. «Un’esperienza bellissima. Sono orgoglioso di aver portato il fuoco olimpico a Roma - commenta, ancora carico dell’emozione del momento -. Per chi ha praticato sport, vivere la staffetta è qualcosa di davvero speciale». La fiamma, è stato ribadito, rappresenta unione, pace, ma anche rinascita. È spesso un augurio, a volte una speranza. Una sensazione amplificata dal contesto: il clima festoso dello Stadio dei Marmi, il calore del pubblico e il susseguirsi di figure dello sport e della cultura hanno trasformato la giornata in un racconto corale. Il passaggio dalla capitale ha infatti intrecciato storie di vita potentissime, come quella del cestista Achille Polonara, che dopo la recente battaglia contro la leucemia ha definito «un successo essere qui in piedi». Prima di lui la fiamma aveva illuminato il sorriso di Gianmarco Tamberi, poi di Elisa Di Francisca e di tanti altri volti noti, fino ad arrivare alle tappe più simboliche: il Colosseo, l’Altare della Patria, Piazza del Popolo. In mezzo a questo mosaico, anche la presenza valtellinese con Bonat, convocato ufficialmente con una comunicazione dettagliata che indicava luogo, orario e modalità della sua frazione di staffetta: un tratto previsto nella zona di Viale Castro Pretorio, non lontano dall’Università La Sapienza, dove i tedofori si sono riuniti per le procedure organizzative.

«Avere tra le mani quella torcia, sapere quanta storia e quanta speranza porta con sé, è qualcosa che tocca profondamente - racconta Bonat con la divisa bianca ufficiale dei tedofori -. È stata una grande responsabilità ma allo stesso tempo un privilegio: un momento che condivido idealmente con tutta la Valtellina». Il viaggio della fiamma ora prosegue verso Napoli, dove trascorrerà il Natale, Bari e Campobasso, dove sarà per Capodanno, e molte altre città italiane, in un cammino di 63 giorni che toccherà 110 province e 300 Comuni. Il 30 e 31 gennaio sarà il turno della Valtellina, pronta ad accogliere la fiaccola in due tappe che si preannunciano particolarmente partecipate. Con il momento clou in piazza Garibaldi a Sondrio. Sarà un’occasione per celebrare il legame profondo del territorio con gli sport invernali e per prepararsi simbolicamente al ruolo che la provincia di Sondrio avrà durante i Giochi. E le immagini di Roma - dai volti emozionati dei tedofori ai chilometri corsi tra storia e monumenti - arrivano ora in Valtellina come un segnale forte: la strada verso Milano Cortina è iniziata, e anche la comunità valtellinese ne è parte integrante.

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