Scarcerato l’istruttore di boxe di Novate Mezzola: è agli arresti domiciliari

Il 62enne, accusato di atti persecutori ai danni dei vicini, lascia il carcere di Sondrio dopo la decisione del Tribunale del Riesame. Concessi i domiciliari nell’abitazione del figlio a Milano

Novate Mezzola

L’istruttore di boxe che agli inizi di settembre era stato arrestato dai carabinieri della caserma di Novate Mezzola, in esecuzione dell’ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip Antonio De Rosa su richiesta della Procura di Sondrio, è stato scarcerato.

Il 62enne Mauro De Rentiis, originario di Roma e residente da tempo nel paese sull’omonimo lago in Valchiavenna, era finito nuovamente nei guai con l’accusa di atti persecutori (stalking) ai danni di alcuni vicini di casa, nonostante una recente condanna per fatti analoghi. Ora è stato scarcerato, avendo ottenuto una misura cautelare meno restrittiva.

«I giudici del Tribunale del Riesame di Milano, ai quali avevo presentato ricorso – spiega l’avvocato Angelo Colucci del Foro di Milano – hanno accolto la mia istanza e concesso al mio assistito gli arresti domiciliari. La misura meno afflittiva non può, tuttavia, essere applicata nel luogo della sua residenza».

I giudici, infatti, hanno accolto la proposta del legale di applicare la misura nell’abitazione del figlio dell’indagato, che vive a Milano. E così per De Rentiis si sono aperte le porte del carcere sondriese di via Caimi.

Nell’alloggio milanese, già in passato, aveva trascorso un periodo nel corso dell’inchiesta per i precedenti fatti, per i quali aveva patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione, sempre su indagini dei carabinieri del luogotenente Raffaele Baruta, comandante della caserma di Novate Mezzola.

Non è escluso – secondo la ricostruzione del magistrato Daniele Carli Ballola che, insieme al procuratore Piero Basilone, aveva chiesto e ottenuto dal gip il provvedimento cautelare più severo – che De Rentiis, una volta tornato a vivere nella sua abitazione di Novate Mezzola, abbia ripreso a perseguitare alcuni suoi vicini, ritenuti da lui responsabili dei precedenti guai con la giustizia.

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