Sondrio: truffe alle assicurazioni, la Cassazione annulla la condanna

Per il poliziotto Gaspare Aiello ora si dovrà celebrare un secondo processo in Appello. L’accusa è di aver orchestrato un giro di finti incidenti stradali

Sondrio

La sezione quinta della Corte di Cassazione, nell’accogliere il ricorso presentato dall’avvocato Fabrizio Consoloni con la collega di studio Nicoletta Manca del Foro di Lecco, ha annullato la condanna a carico del poliziotto Gaspare Aiello. Si tratta di un annullamento con rinvio: quindi dovrà essere celebrato un Appello Bis a Milano.

L’inchiesta della Procura di Sondrio per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni di diverse compagnie assicurative, attraverso falsi incidenti, nel gennaio del 2017 aveva portato all’esecuzione di sette misure di custodia cautelare, tra la Valtellina e la provincia di Bergamo, sfociando poi, nel marzo 2023, nella condanna a 5 anni di reclusione decisa dal Tribunale nei confronti di Gaspare Aiello, poliziotto allora di 53 anni. All’epoca era in servizio alla Squadra Volante della questura del capoluogo, con alle spalle diversi encomi e riconoscimenti, ed era stato trasferito dopo le gravi accuse alla questura di Brescia.

Sempre in primo grado venne condannato a un anno e un mese di reclusione anche il co-imputato Alessandro Varisto, carrozziere, 34enne di Torre Santa Maria, mentre la maggior parte degli altri indagati, residenti a Bergamo e in Valtellina, alcuni con posizioni di vertice nell’associazione per delinquere, avevano scelto riti alternativi e già concluso da tempo l’iter processuale.

Aiello era stato ritenuto colpevole di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, oltre che di quattro capi di imputazione per falsità ideologica, uno per falsa testimonianza e quattro per fraudolento danneggiamento dei beni assicurati. Per altri capi di imputazione era stato assolto, in accoglimento della richiesta dell’avvocato Fabrizio Consoloni di Lecco, e per alcuni è intervenuta la prescrizione. Le frodi sarebbero state messe a segno dal febbraio del 2014 all’ottobre del 2016, attraverso la denuncia di incidenti stradali che, in realtà, non sarebbero mai avvenuti. Aiello e Varisto vennero pure condannati a risarcire le cinque compagnie assicurative che si erano costituite parte civile, raggirate dall’organizzazione per un importo di poco inferiore ai 200 mila euro.

Un altro poliziotto, Matteo Longoni, anch’egli in forza alla questura sondriese di via Sauro, venne invece assolto con formula piena già nel primo processo. Nel dibattimento di Appello a Milano, l’anno successivo, l’ispettore capo della Polizia di Stato, Gaspare Aiello, grazie alla prescrizione di alcuni reati, ebbe lo sconto di un anno. Ma la condanna a quattro anni ci fu. Ora, invece, il legale Consoloni con la collega di studio Nicoletta Manca, con il ricorso in settanta pagine, è riuscito a ottenere per il suo assistito questo importante risultato. Si tratta, infatti, di un risultato di spessore proprio perchè arrivato in seguito a quello che in gergo si definisce “un doppio conforme di condanna” (primo grado e Appello). Ma il penalista 55enne che abbiamo raggiunto al telefono per avere da lui un commento, alla bella soddisfazione professionale, ha declinato l’invito, limitandosi a confermare che l’informazione che avevamo appresa dall’attività della Suprema Corte a Roma era corretta e di essere curioso, a questo punto, di leggere le motivazioni che saranno depositate tra alcune settimane.

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