Tragedia a Lanzada, in attesa dell’autopsia primi passi dell’inchiesta

Aperta un’inchiesta per omicidio colposo e lesioni colpose plurime dopo l’incidente in cui ha perso la vita un operaio e tre persone sono rimaste ferite. Non è ancora stata fissata la data dell’autopsia sulla vittima dell’incidente aereo. Migliorano le condizioni di salute dei tre superstiti.

Lanzada

Non è ancora stata fissata la data dell’autopsia su Thomas Diaz Ledesma, 29 anni, originario di Medellin, in Colombia, da qualche tempo residente a Valmadrera in provincia di Lecco dopo avere vissuto ad Abbadia Lariana, vittima dell’incidente aereo di ieri mattina a Lanzada, dove con alcuni colleghi di una ditta edile acrobatica di Lecco stava effettuando il recupero dell’attrezzatura, una volta completati gli interventi di disgaggio dei massi ancora pericolanti sul versante della montagna sovrastante la strada per Campo Franscia chiusa al traffico dallo scorso 11 novembre, in conseguenza del maxi-smottamento da circa 3mila metri cubi.

La data dell’esame autoptico dipenderà, in parte, dal giorno in cui è disponibile l’anatomopatologo Luca Tajana dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Pavia, ma verosimilmente si terrà giovedì della prossima settimana o, al più tardi, il giorno successivo nell’obitorio dell’ospedale di Sondrio.

Intanto migliorano le condizioni di salute degli altri tre coinvolti nell’incidente con l’elicottero alla cui guida c’era il sessantenne di Chiuro, Maurizio Folini, un super pilota abituato negli anni a salvataggi estremi di alpinisti in difficoltà o feriti in tutte le parti del mondo, come ad esempio in Nepal. L’altra mattina, attorno alle 8.30, ha riportato alcune ferite pure lui dopo la caduta da una quarantina di metri, non solo a una mano come riferito in un primo momento. Ma per i tre, forse, poteva andare ancora peggio: la donna di 27 anni è stata elitrasportata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per le fratture riportate a un braccio e a una gamba, mentre l’altro occupante del velivolo, di 54 anni, è stato ricoverato per lesioni di entità minore nella struttura ospedaliera del capoluogo valtellinese.

L’operaio sudamericano, residente nel Lecchese, è stato ritrovato deceduto dai soccorritori in un secondo momento, a distanza di diversi metri dal relitto. Inizialmente, infatti, il bilancio dell’incidente era di quattro feriti, nessuno in gravi condizioni, al punto che l’indice del soccorso era stato qualificato come giallo per tutti da Areu (Agenzia regionale emergenza e urgenza), ossia quello di media gravità.

Ora c’è l’inchiesta aperta dalla procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone, che cercherà di fare piena luce sull’accaduto nell’ambito dell’indagine avviata per le ipotesi di omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Titolari del fascicolo lo stesso procuratore con il sostituto Stefano Latorre, il magistrato che già in un recente passato si è occupato di altri incidenti che avevano visto coinvolti elicotteri e con tragiche conseguenze, in alcuni casi addirittura con esiti ancora più pesanti di quello della Valmalenco di giovedì mattina.

Il velivolo di una società austriaca, la Wucher Helicopter, che aveva il compito di trasportare tecnici e operai dell’impresa Fitzcarraldo Srl di Valmadrera, si è schiantato contro uno sperone roccioso per poi prendere fuoco e, infine, cadere al suolo? Per un’errata manovra? O, invece, si è trattato di un’avaria al motore?

Lo stabilirà l’inchiesta. Nel frattempo l’alpinista bergamasco e pilota, Simone Moro, intervistato dal Tg3 Lombardia ha dichiarato: «Lo dirà Maurizio cosa può essere realmente successo. Ma, a volte, anche i migliori possono sbagliare».

A chi lo ha sentito, in queste ultime ore, Folini si sarebbe detto molto provato nell’animo per quanto accaduto. Come è comprensibile che sia.

In attesa che venga eseguita l’autopsia sulla vittima («Thomas era un bravissimo ragazzo», l’unico commento rilasciato dal titolare della ditta per la quale lavorava), la procura ha già provveduto a nominare un proprio consulente tecnico: si tratta di Stefano Benassi. E anche ieri, come il giorno precedente con la partecipazione dei carabinieri di Chiesa in Valmalenco e la polizia Locale di Lanzada, c’è stato un nuovo sopralluogo nella zona della tragedia, al quale ha preso parte anche il tecnico dell’Associazione nazionale sicurezza per il volo, ovvero un colonnello dell’aeronautica. Il pm Latorre ha effettuato con i tecnici un sorvolo dell’area a bordo di un elicottero della Guardia di Finanza, presente anche l’esperto Alberto Speziali del Sagf-Soccorso Alpino della GdF. Da chiarire, innanzitutto, la dinamica.

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