Tragedia di Lanzada, vertice in Procura. Le domande dei pm al perito

Nominato un esperto per accertare la dinamica e le cause della caduta dell’elicottero. Si procede per disastro aviatorio, omicidio colposo e lesioni colpose

Lanzada

Nel pomeriggio di venerdì si è tenuto un vertice, in Procura a Sondrio, per fare un primo punto sulle indagini relative al drammatico incidente aereo avvenuto giovedì mattina a Lanzada nel quale ha perso la vita il 29enne Thomas Diaz Ledesma, nato in Colombia, residente a Valmadrera, in provincia di Lecco, uno dei dipendenti della ditta edile acrobatica, impegnata da una decina di giorni nei lavori di disgaggio dei sassi ancora pericolanti sulla parete dalla quale lo scorso 11 novembre si era staccata la frana.

Il giovane è stato rinvenuto morto dai soccorritori, ad alcune decine di metri dal punto in cui è precipitato il velivolo della ditta austriaca incaricata di trasportare operai e tecnici e condotto dal pilota Maurizio Folini, 60 anni, di Chiuro, rimasto a sua volta ferito nell’incidente, per fortuna in modo non grave e poi dimesso dall’ospedale e ancora comprensibilmente scosso per quanto accaduto.

Nella riunione che si è tenuta con inizio attorno alle 15.30 e durata un paio d’ore, presieduta dal procuratore Piero Basilone con il collega Stefano Latorre che coordina l’attività investigativa, è intervenuto il consulente dei pm, ovvero Stefano Benassi che, in passato, ha lavorato a lungo per l’Enav (Ente nazionale per l’assistenza al volo) e, negli anni passati, si è occupato anche di altri casi in Valtellina che hanno visto coinvolti gli elicotteri. In quanto esperto di volo è stato incaricato di accertare la dinamica della precipitazione e le cause. Dovrà verificare se si riscontrano difetti nel velivolo e se lo stesso abbia avuto problemi di carattere manutentivo o se, invece, il sinistro sia riconducibile a un errore umano.

I magistrati procedono per le ipotesi di disastro aviatorio, omicidio colposo e lesioni colpose. La carcassa dell’apparecchio si trova sotto sequestro sul pendio della montagna, messa in sicurezza. Sarà spostata a valle nei prossimi giorni, probabilmente anche con l’aiuto di un elicottero dei Vigili del fuoco, e trasportata in un capannone di Caiolo, per proteggerla da eventuali malformazioni, in attesa degli accertamenti tecnici dei periti. A palazzo di giustizia erano presenti anche i carabinieri di Chiesa in Valmalenco, tra i primi a intervenire giovedì, unitamente ai Vigili del fuoco volontari di Chiesa in Valmalenco e ai colleghi effettivi giunti dal Comando provinciale di Sondrio. Ma alla riunione c’era, inoltre, il vice comandante del Sagf-Soccorso alpino della guardia di finanza di Sondrio, Alberto Speziali, il quale ha descritto ai magistrati la dinamica dell’incidente, secondo quanto emerso sino ad oggi dai primi accertamenti investigativi. In ospedale rimane ricoverata, a Bergamo, la giovane di 27 anni che ha riportato fratture e lesioni a un braccio e a una gamba, giudicate guaribili in una quarantina di giorni. Dimesso, invece, l’altro occupante, il 54enne portato nell’ospedale sondriese per ferite di più lieve entità, mentre il giorno dell’autopsia non è ancora stato fissato: sarà, probabilmente, giovedì o il giorno successivo.

Durante il conferimento dell’incarico a Benassi non era presente alcun indagato. Sarà il perito, in seguito, a dire se quelli che farà sono atti non ripetibili: in caso affermativo si dovranno coinvolgere gli eventuali indagati, ma solo in quel caso. L’indagine dell’Ansv (Agenzia nazionale sicurezza del volo), affidata al colonnello Marco Gabutti, viaggia in modo parallelo a quella dei magistrati sondriesi: non c’è alcuna interferenza fra le due inchieste.

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