Tresivio, ex sanatorio Alpina nel degrado: sopralluogo di Forestali e Vigili del fuoco

Dopo la segnalazione della minoranza, i militari e i pompieri hanno effettuato un primo intervento per mettere in sicurezza le murature pericolanti. In corso le verifiche statiche e ambientali

Tresivio

Uno stato di degrado che perdura da decenni e che, con il passare del tempo, si aggrava sempre più. È questo il motivo che, nei giorni scorsi, ha spinto la minoranza consiliare del Comune di Tresivio (capogruppo Fabio Beltramini con Nicoletta Moretti e Renato Gianoncelli) a fare una «segnalazione urgente sulla pericolosità dell’immobile ex sanatorio Alpina di Tresivio con richiesta di interventi di messa in sicurezza e verifiche ambientali» al sindaco, Fernando Baruffi, inoltrando l’esposto anche alla Prefettura di Sondrio, ad Arpa, ad Ats della Montagna, ai Vigili del fuoco del Comando provinciale e ai Carabinieri Forestali.

E ieri c’è stato un primo sopralluogo, nell’area dove si trova la struttura abbandonata, da parte dei Carabinieri Forestali con i Vigili del fuoco. Questi ultimi hanno provveduto a effettuare il disgaggio di alcune murature pericolanti. Le verifiche di staticità non si sono ancora concluse e sono tuttora in corso.

«A breve – si limita a dire il colonnello Andrea Turco, che guida il Gruppo Carabinieri Forestali in Valtellina e Valchiavenna, da noi interpellato – verranno effettuati appositi sopralluoghi con i tecnici di Ats della Montagna e di Arpa Lombardia per quanto attiene all’amianto presente».

«Desideriamo con la presente richiamare l’attenzione sull’ex sanatorio dell’Alpina, di proprietà della società Alpina Srl con sede a Bologna – avevano scritto gli esponenti politici dell’opposizione – perché dall’esame diretto dell’edificio, risultato fatiscente e abbandonato, emergono evidenti condizioni di grave degrado e pericolosità».

Sotto la lente dei firmatari erano finiti, in particolare, «lo stato di precaria stabilità e degrado della copertura e della struttura del tetto con comignoli visibilmente deteriorati; la marcata precarietà statica degli sporti di gronda che si affacciano sulla mulattiera adiacente l’edificio, percorsa quotidianamente da pedoni; il distacco diffuso e progressivo dell’intonaco lungo la parete nord con rischio concreto di caduta di materiali direttamente sulla sede stradale pubblica sottostante: situazioni che compromettono la sicurezza».

Alla luce di quanto «denunciato», i componenti del gruppo «Tresivio Unita» avevano richiesto un intervento tempestivo alle autorità competenti finalizzato a diversi obiettivi.

«Chiediamo – affermarono il capogruppo Beltramini, affiancato dai colleghi Moretti e Gianoncelli – che si disponga un’immediata verifica dello stato statico e di sicurezza dell’edificio e delle aree circostanti; di procedere alla conseguente diffida alla proprietà (o per via giudiziaria tramite denuncia in caso di inefficacia della stessa) per l’avvio degli interventi di messa in sicurezza, al fine di tutelare la pubblica incolumità e garantire il transito sicuro lungo la pubblica via e la mulattiera. Di effettuare, inoltre, da parte di Arpa, analisi approfondite per la presenza di amianto o altri materiali pericolosi nei rivestimenti delle pareti esterne e nelle tubature dell’immobile, al fine di valutare e prevenire eventuali rischi per la salute pubblica derivanti da esposizione a sostanze nocive».

Ma il sindaco di Tresivio ricorda che l’amministrazione da lui guidata, in questi anni, si è già mossa sul piano della prevenzione: «Alla proprietà è stata chiesta la messa in sicurezza dell’area. Sono state posizionate transenne in parallelo alla strada e al corpo di fabbrica: se cade qualcosa tutto finisce all’interno del perimetro delimitato. Su nostra richiesta è stata presentata una relazione, a firma di un ingegnere incaricato dalla proprietà, sulla situazione. Sono state rimosse gronde pericolanti».

Il primo cittadino, tra l’altro, replica affermando che «il solo scopo della minoranza, in particolare dell’esponente Gianoncelli, è di mettere in cattiva luce l’operato dell’amministrazione che guido da tanti anni con risultati apprezzati dalla popolazione che ci rielegge».

Al di là della polemica politica, va detto che intanto i militari Forestali hanno fatto accesso anche agli uffici comunali «per verificare a chi appartenga l’immobile e a chi spetti la manutenzione e/o il mantenimento in sicurezza dell’ex sanatorio». Insomma, un faro è stato acceso sulla situazione.

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