Allo Spi rieletta Cogliardi: «La sanità, un’emergenza»

A larga maggioranza confermata la segretaria uscente. Aumentano gli iscritti

Pinuccia Cogliardi è stata confermata alla guida dello Spi Cgil Lecco, al termine dei lavori del tredicesimo congresso.

La segretaria generale uscente ha ottenuto quasi l’unanimità: dei 46 votanti, infatti, in 42 le hanno attribuito la preferenza, contro i soli tre voti contrari e quello nullo.

Nell’ambito della intensa due giorni, i pensionati dello Spi hanno ricevuto diverse visite, tra le quali quelle del sindaco del capoluogo Mauro Gattinoni, dell’assessore comunale Emanuele Manzoni, del segretario generale della Cgil di Lecco Diego Riva, del segretario regionale dello Spi Lombardia Vincenzo Bevilacqua.

Nella relazione, Cogliardi ha rilevato l’incremento dei tesserati, unico territorio lombardo in grado di ottenere questo risultato nel periodo post emergenza pandemica. «Siamo molto soddisfatti, è stata premiata la nostra scelta di potenziare i servizi rivolti ai cittadini e la disponibilità dei nostri numerosi volontari. Senza il loro fondamentale contributo tutto ciò non sarebbe stato possibile».

Quindi ha affrontato il tema della rappresentanza, sottolineando l’esigenza di individuare nuove e più efficaci modalità. «Non è tempo di ragionamenti corporativi: la visione deve essere generale e la via d’uscita va trovata in ambito confederale».

Tra i tanti temi sotto i riflettori, i problemi dell’attuale sistema sociosanitario. «Troppe persone, molte delle quali anziane, trovandosi nella necessità di effettuare esami diagnostici o visite specialistiche sono costrette a dover tragicamente scegliere fra attendere mesi per poter utilizzare un servizio pubblico o convenzionato, oppure pagare per ottenere la stessa prestazione in tempi brevi, una opportunità che per molti non è economicamente sostenibile», ha aggiunto, affrontando quindi altri temi spinosi per la terza età, dal caro energia all’inflazione, per finire con la tecnologia. «Per noi anziani è sempre più difficile gestire la complessità delle procedure informatiche e ci devono essere necessariamente corsi di formazione e sportelli di accompagnamento».

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