Altri cinque milioni per i terrazzamenti. A fondo perduto

Bando regionale L’annuncio nel corso del convegno della Fondazione Fojanini sul progetto Interreg. Mancini: «Bene, ma dovrebbe diventare strutturale»

Un nuovo bando regionale a favore dei terrazzamenti vitati, patrimonio dall’inestimabile valore paesaggistico, culturale e turistico oltre che produttivo che necessita di attenzione e tutela costanti.

È arrivato nel corso del convegno organizzato dalla Fondazione Fojanini per tirare le fila del Progetto Interraced net “Strategie integrate e reti per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio terrazzato transfrontaliero”, finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia-Svizzera, l’annuncio dell’attesa riproposizione dei finanziamenti a fondo perduto per gli interventi di ripristino e conservazione dei muretti a secco e di tutte le attività connesse come la manutenzione di strade interpoderali e l’adeguamento dei sistemi di convogliamento delle acque.

Da affinare

«Da qui ai prossimi mesi ci saranno altri 5 milioni a disposizione - ha detto l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori intervenendo alla mattinata di lavori in collegamento da Milano -. Avremmo voluto riproporre prima il bando, ma trattandosi di fondi che insistono sulla spesa corrente i vincoli di bilancio non ce l’hanno consentito. Adesso però non solo ci sono le risorse, ma anche la possibilità di utilizzarle. Faremo tesoro dell’esperienza del primo bando per affinare, nei limiti amministrativi consentiti, alcune caratteristiche per renderlo meno farraginoso possibile».

Il primo stanziamento di 5 milioni sempre a fondo perduto nel 2020 aveva riscosso un grande successo: complessivamente gli interventi finanziati in tutta Lombardia erano stati 408 per un totale di 11,3 milioni di euro di cui il 50% e dunque 5,6 milioni di euro della Regione. La parte più cospicua delle risorse messe a disposizione era stata destinata alla provincia di Sondrio dove sono arrivati più di 1,9 milioni di euro per 177 progetti suddivisi sui territori delle cinque Comunità montane che avevano generato un valore totale di quasi quattro milioni di euro.

La riproposizione del bando rappresenta un importante passo avanti anche se non del tutto sufficiente. «Sarebbe opportuno che questa misura diventasse strutturale» ha detto la presidente della Fondazione Fojanini, Sonia Mancini ringraziando comunque per le risorse messe a disposizione dalla Regione.

«Il bando del 2020 ha permesso il rinnovo di alcune delle aree terrazzate - ha ricordato anche Graziano Murada sempre della Fondazione -, forse però andrebbe ampliato rispetto ai territori finora interessati».

Auspicio

Ma non soltanto. Secondo Murada infatti i costi della manutenzione o del rifacimento dei muretti non dovrebbe essere a carico dei proprietari. Questione di sostenibilità economica. «La manutenzione - spiega - costa circa 0,5 euro al metro quadrato, ovvero 5mila euro all’ettaro. Un’incidenza troppo elevata considerando che se vogliamo mantenere questo nostro paesaggio dobbiamo consentire a chi coltiva i terrazzamenti di poter ricavare dei redditi altrimenti facciamo soltanto accademia e filosofia».

Quella che non è stata fatta con il progetto Interreg di cui ieri si è celebrata la conclusione dopo tre anni di attività.

Una serie di lavori che, avendo il paesaggio terrazzato come filo conduttore comune, ha visto lo sviluppo di modelli gestionali condivisi, di un sistema integrato di formazione e trasferimento delle conoscenze, oltre che la connessione dei territori coinvolti attraverso la rete degli itinerari esistenti e la sistemazione di luoghi e siti emblematici.

Partner

Partner del progetto sono stati il Parco di Montevecchia come ente capofila per la parte italiana che ha coinvolto insieme alla Fondazione Fojanini, le Aree protette Ossola, il Consorzio forestale Lario Intelvese, il Parco del Monte Barro, il Cervim, il Parco nazionale Val Grande, e, per la parte svizzera, il Polo Poschiavo (ente capofila) e la Fondazione paesaggio Mont Grand.

Un progetto che ha preso avvio dopo il riconoscimento dell’Arte dei muretti a secco come Patrimonio immateriale Unesco quale componente vitale delle culture tradizionali ed essenziale fattore d’identità dei diversi territori interessati dal partenariato. Le attività sono state attuate sul territorio prealpino dell’area di cooperazione, una regione che costituisce un “paesaggio culturale” omogeneo proprio grazie ai terrazzamenti. Un patrimonio fatto di 2.500 chilometri di muretti in provincia di Sondrio, tanto importante quanto fragile. Perché anche se la consapevolezza del valore paesaggistico esistente è cresciuta negli ultimi anni, come ha ricordato Cristina Scarpellini, presidente di Provinea, «se non abbiamo chi quotidianamente se ne occupa non andiamo da nessuna parte» ha aggiunto laconico Murada.

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