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Mercoledì 09 Luglio 2025
Bper-Popolare di Sondrio, ultime ore di attesa per il futuro della fusione
Mercoledì sono state presentate 20.519.174 richieste di adesione che hanno portato alla quota complessiva di 121.290.712, pari al 26,8% delle azioni oggetto dell’offerta, oltre il 4% in più rispetto a martedì sera quando l’adesione era al 22,3%
Sondrio
Bper-Popolare di Sondrio, ultime quarantott’ore di attesa per il futuro della fusione. Termina venerdì - al netto di eventuali proroghe - l’offerta lanciata dall’istituto modenese che ha preso avvio il 16 giugno e gli ultimi giorni, come insegna la consuetudine, sono decisivi.
Mercoledì sono state presentate 20.519.174 richieste di adesione che hanno portato alla quota complessiva di 121.290.712, pari al 26,8% delle azioni oggetto dell’offerta, oltre il 4% in più rispetto a martedì sera quando l’adesione era al 22,3%. Le azioni ordinarie della Popolare di Sondrio che saranno acquistate sul mercato domani e dopo non potranno essere apportate in adesione all’offerta.
La soglia minima indicata da Bper per l’operazione è del 50% più 1 azione, ma l’istituto modenese ha anche mantenuto la possibilità eventuale di accettare una soglia al 35% più 1.
L’amministratore delegato di Bper Gianni Franco Papa si dice fiducioso che le adesioni finali andranno comunque oltre il 50%.
«Ci sono tutti gli elementi per una piena integrazione: radici comuni, attenzione al territorio, un’analoga gestione e supporto a famiglie, imprese e comunità nelle zone in cui operiamo – ha dichiarato in un’intervista all’Adnkronos -. Siamo due banche con una comune radice “popolare” e insieme saremo più grandi, ancora più solidi e strutturati per stare sempre più vicino ai nostri clienti. Crediamo che l’operazione abbia una forte valenza strategica, industriale e finanziaria e siamo confidenti che le adesioni finali andranno oltre il 50%».
Sull’operazione, dopo il rilancio di Bper che ha messo sul piatto un euro cash ad azione in aggiunta agli 1,45 titoli Bper in cambio di quella della Sondrio, martedì la Popolare aveva riunito il consiglio di amministrazione che sotto la presidenza di Pierluigi Molla ha preso atto del miglioramento dell’offerta, pur paventando ancora incertezze. E chiedendo garanzie per il futuro della banca, del suo personale – perché se è vero che al momento l’Antitrust ha indicato la chiusura di “sole” sei filiali, di cui una della Popolare, resta il tema di cosa accadrà dopo l’eventuale fusione nelle aree a maggior rischio sovrapposizione - e dei territori in cui l’istituto opera.
«Siamo lieti che Popolare di Sondrio abbia riconosciuto il miglioramento delle condizioni economiche dell’offerta, che ha l’obiettivo di massimizzare il consenso sul progetto – il commento di Papa -. Insieme saremo ancora più forti e presenti nei territori in cui operiamo e per i quali vogliamo essere il partner di riferimento per la crescita. La valorizzazione delle persone, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il mantenimento del forte legame con i territori di riferimento e il sostegno allo sviluppo dell’economia valtellinese sono valori che abbiamo posto al centro dell’operazione sin dall’inizio. Integrando le eccellenze dei due istituti, daremo vita ad un Gruppo bancario con oltre 2.000 filiali, fortemente radicato nel Nord Italia, e che avrà una nuova e forte direzione territoriale a Sondrio. La nuova realtà sarà ancora più efficace sul territorio, portando valore per tutti i portatori d’interesse e offrendo nuove opportunità a dipendenti, clienti, imprenditori e comunità locali. ll nostro obiettivo non è ridurre, ma continuare a sviluppare».
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