
Economia / Sondrio e cintura
Martedì 25 Febbraio 2014
Crescono le vendite
Alla Rigamonti
si fa meno cassa
Si riduce il quantitativo globale ma aumenta - il prodotto affettato e così nei primi sei mesi di cigs a rotazione sono 35 i lavoratori coinvolti

Meno cassa del previsto alla Rigamonti. Dal congresso della Flai-Cgil è emersa una buona notizia che riguarda l’unica grande società del settore in crisi. Negli stabilimenti del salumificio dopo gli accordi di fine anno la mobilità è stata sospesa e nei primi sei mesi di cigs a rotazione sono solo 35 i lavoratori coinvolti.
La questione è stata analizzata durante il congresso provinciale della Flai Cgil, che si è concluso con la conferma al vertice della categoria del segretario generale uscente Vittorio Boscacci. Tra gli interventi più significativi ci sono stati quelli dei delegati degli stabilimenti di Montagna in Valtellina, Poggiridenti e Mazzo di Valtellina del gruppo Jbs.
«Al momento la cassa integrazione riguarda meno di dieci persone - spiegano i delegati della rsu Marco Gianoncelli, Daniele Fumagalli e Bruno Fumagalli -. Ci è stato comunicato un aumento delle vendite di prodotto affettato, che ha garantito una riduzione nel ricorso agli ammortizzatori sociali. C’è stata, però, una riduzione del quantitativo globale. Abbiamo chiesto di garantire almeno dodici giornate lavorative consecutive per ragioni organizzative. Al momento non è possibile sapere quale sarà l’epilogo con le esternalizzazioni di alcuni reparti, anche sulla base dell’arrivo del nuovo responsabile della logistica. Essendo partita la cassa integrazione, ogni reparto interessato dalla cigs non può essere sede di straordinari o di flessibilità, nel rispetto degli accordi, e l’orario settimanale non può superare le 48 ore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA