
Economia / Sondrio e cintura
Sabato 26 Luglio 2025
Fusione fra Bper e Bps: nuovo equilibrio fra crescita industriale e salvaguardia del territorio
Papa: «Il successo di questa operazione rappresenta un importante riconoscimento della validità del nostro progetto da parte del mercato e degli azionisti».
L’operazione di acquisizione tra BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio ha raggiunto un nuovo traguardo, con BPER che ora detiene l’80,7% del capitale sociale dell’istituto valtellinese. Un risultato significativo, che segna l’inizio di una nuova fase per il gruppo emiliano e per l’intero panorama bancario nazionale. Tuttavia, oltre ai numeri, è importante interrogarsi sull’impatto reale nei territori serviti e sul destino dei piccoli azionisti, spesso cuore pulsante delle banche popolari.
Governance rafforzata, ma BPS resta quotata
BPER può ora indirizzare le decisioni assembleari straordinarie di BPS, inclusa una potenziale fusione futura. Tuttavia, non essendo stato superato il 90%, non si verificheranno le condizioni per il delisting: le azioni della Popolare di Sondrio continueranno a essere negoziate su Euronext Milan.
Papa: «Inizia un nuovo percorso di crescita»
L’amministratore delegato di BPER, Gianni Franco Papa, ha salutato il risultato come una svolta strategica: «Il successo di questa operazione rappresenta una tappa significativa per BPER e un importante riconoscimento della validità del nostro progetto da parte del mercato e degli azionisti».
Papa ha poi sottolineato la portata del nuovo gruppo bancario, che diventa uno dei principali attori del settore in Italia:
«Crescere: più forti, insieme. Questo era il nostro invito e oggi insieme siamo più grandi, più solidi e ancora più radicati nel tessuto economico e sociale del Paese, assistendo oltre 6 milioni di clienti, con più di 2.000 filiali distribuite capillarmente e gestendo circa 400 miliardi di asset finanziari».
Infine, ha voluto rimarcare la portata industriale dell’operazione, ma anche l’attenzione al capitale umano:
«Diamo inizio a un nuovo percorso di crescita che accelererà significativamente il raggiungimento degli obiettivi del nostro piano industriale, pronti a conoscere e lavorare con i nuovi colleghi con i quali condividiamo valori, passione e senso di responsabilità verso famiglie, imprese e comunità in cui operiamo».
Territori e piccoli azionisti: cosa resta e cosa cambia
La vera sfida sarà ora mantenere l’identità della Popolare di Sondrio nei territori dove è nata e cresciuta. La fusione industriale, sebbene strategica, potrebbe comportare un allontanamento dalle logiche di prossimità e mutualismo che da sempre caratterizzano le banche popolari.
In questo contesto, anche i piccoli azionisti assumono un ruolo centrale. Coloro che hanno aderito all’OPAS hanno scommesso sul progetto di BPER; chi ha deciso di mantenere le proprie azioni dovrà ora confrontarsi con una nuova governance dove il loro peso sarà inevitabilmente più ridotto. Tuttavia, la permanenza in Borsa di BPS resta una garanzia di trasparenza e possibilità di valorizzazione futura.
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