I bandi per i boschi: «Bene, ora bisogna aver voglia di fare»

Roghi e calamità. Puntel, presidente Consorzi forestali: «Ultimi soldi disponibili del Piano sviluppo rurale 2019». L’assessore regionale Rolfi: «Tuteliamo il patrimonio».

Montagna sicura, regimazione idraulica, manutenzione del sottobosco, riassetto idrogeologico, prevenzione incendi boschivi, ci sono i bandi. Adesso, come ha dichiarato il presidente regionale dei Consorzi forestali, il valtellinese Carmelino Puntel, rivolgendosi a Comunità montane, piccoli Comuni, imprese boschive, per i lavori i fondi ci sono e occorre «solo avere voglia di farne». Regione Lombardia prosegue nel proprio impegno volto alla tutela e alla competitività dei territori alpini e annuncia in erogazione bandi da 18 milioni di euro «Per finanziare interventi mirati a prevenire incendi e calamità naturali».

Si mette mano alle criticità classiche dell’ambiente foresta e dei versanti boscati, sono previste quattro linee di finanziamento, una rivolta alla «realizzazione di infrastrutture di supporto alle attività di antincendio boschivo». Si incentiva, poi, «il miglioramento dei soprassuoli del bosco» allo scopo di prevenire i rischi di incendio e il dissesto idrogeologico, «mediante lavori di diradamento, asportazione del materiale forestale deperiente».

Ci sono incentivi e fondi per l’acquisto di vasche mobili e attrezzature di strumentazione per il monitoraggio e la comunicazione finalizzata alla prevenzione e alla lotta agli incendi boschivi. E per «la realizzazione o il miglioramento di sistemazioni idraulico-forestali con opere di regimazione idraulica, di stabilizzazione dei versanti in frana, di riassetto idrogeologico».

La visione è prospettica. «In questo anno e mezzo - ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi - abbiamo messo in atto una serie di interventi volti a tutelare il nostro patrimonio boschivo, il bando in questione si pone in continuità con quanto intrapreso. Questo impegno di tutela - ha proseguito - significa anche garantire una efficace regimazione delle acque, ridurre il rischio di erosione e migliorare la conservazione della biodiversità e del paesaggio forestale».

Regione Lombardia guarda anche al lato macroeconomico della campagna di preservazione. «Tra gli impulsi che forniamo - ha proseguito Rolfi - c’è il sostegno alla filiera del legno, investiamo. Stiamo spingendo sull’acceleratore per valorizzare questa risorsa naturale della quale è ricca la Lombardia. Per certificarla. Vogliamo aumentare la redditività dei boschi e valorizzare la nostra materia prima rendendola ancora più interessante per l’industria aumentando la consapevolezza della qualità del nostro legno. In questo modo - ha anche detto - è possibile sviluppare una virtuosa economia circolare, che sia sempre più sostenibile a livello ambientale, limiti i trasporti su gomma e sappia creare occupazione nelle zone di montagna».

Dal mondo del lavoro alpino e forestale, si accoglie a braccia aperte il nuovo corso. «Questi - ha affermato il furvasco Carmelino Puntel - sono gli ultimi soldi disponibili del Piano di sviluppo rurale che terminava nel 2019, sono soldi europei che la Regione finalizza con dei bandi mirati e sono una occasione d’oro e da non perdere per imprese boschive consorzi e anche piccoli comuni. È importante fare queste domande. L’assessore - ha proseguito - sta lavorando con grande scrupolo, la collaborazione con i portatori di interesse è ampia. Ora gli enti devono lavorare o, come nel caso valtellinese, continuare a lavorare, con coscienza, e essere lungimiranti per mettere più al sicuro il territorio da incendi, dissesti e fragilità di versanti».

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