I metalmeccanici della Uil a congresso con Palombella

Il sindacato, a Lecco guidato da Enrico Azzaro, conta 1700 iscritti

Anche il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, , al primo congresso della Uilm del Lario, durante il quale si farà il punto sui risultati ottenuti negli ultimi anni dal sindacato, capace di radicarsi anche sul territorio arrivando a contare 1.764 iscritti e ad essere presente in 470 aziende.

«Non abbiamo mai smesso di avere una linea sindacale e siamo sempre rimasti vicini ai lavoratori cercando di aiutarli a risolvere i problemi e a soddisfare le loro esigenze, senza scimmiottare o allearci con la politica. La gente lo ha apprezzato e ci ha premiato, considerandoci un punto di riferimento importante, soprattutto in una situazione come questa», ci ha detto ieri Palombella, commentando la crescita del sindacato sul territorio.

«Il metalmeccanico è uno dei settori più importanti del nostro sistema industriale ma la pandemia e la guerra ne hanno messo in luce alcune fragilità, mai affrontate dalla politica, cui ci siamo rivolti inutilmente molte volte chiedendo un piano industriale. Adesso la situazione è molto delicata, in alcuni casi drammatica con imprese che si fermano per i problemi su materie prime e caro energia, mentre l’inflazione si “mangia” i salari dei lavoratori, che in prospettiva rischiano il posto di lavoro, ritrovandosi ancora nell’occhio del ciclone. Serve quindi un’azione concreta da parte del Governo, ma non saranno i 200 euro una tantum a risolvere i problemi; piuttosto che si metta finalmente mano al cuneo fiscale, garantendo lavoro stabile e dignitoso. Purtroppo, però, la politica è troppo spesso distante dalla realtà vissuta quotidianamente dalle persone».

Il “padrone di casa” è però Enrico Azzaro, il segretario generale della Uilm del Lario che ha accompagnato le tute blu Uil nella crescita di questi anni. «Dal congresso del 2018 è cambiato il mondo sotto molti aspetti. Il Decreto dignità anziché favorire le imprese nelle assunzioni ha frenato l’ingresso nel mondo del lavoro e soprattutto le stabilizzazioni. Basti pensare al Reddito di cittadinanza: il principio era sacrosanto, ma nei fatti non ha certo agevolato l’occupazione, anzi. Bisogna intervenire perché le persone tornino al lavoro, altrimenti le risorse pubbliche vanno usate in altro modo».

In ogni caso, è tempo di bilanci. «Nel 2014 la Uilm è ripartita ufficialmente con poche decine di iscritti: se oggi siamo a 1.764 è perché siamo riusciti a conquistare la fiducia delle persone, lavorando con pragmatismo e coniugando i bisogni dei lavoratori e le esigenze organizzative delle imprese. Questo ci ha permesso di affermarci come primo sindacato in Fontana Group e alla Catra, di entrare dopo oltre 17 anni alla Moto Guzzi, mentre a Sondrio, territorio che confluisce nella Uilm del Lario, ci siamo presentati per la prima volta alla Clr di Chiuro ottenendo il 78% dei voti».

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