Industria metalmeccanica lecchese,
imprese in calo ma crescono gli addetti

Carlo Guidotti, responsabile dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Como Lecco : «Il tessuto imprenditoriale lecchese si rafforza, caratterizzato dalla tradizionale presenza del settore metalmeccanico in cui negli ultimi si registra un aumento degli addetti. Abbiamo una forte specializzazione nella meccatronica che a Lecco investe l’8,7% delle imprese»

Lecco

«Il tessuto imprenditoriale lecchese si rafforza, caratterizzato dalla tradizionale presenza del settore metalmeccanico in cui negli ultimi si registra un calo di numero di imprese ma un aumento degli addetti. Abbiamo una forte specializzazione nella meccatronica che a Lecco investe l’8,7% delle imprese, il doppio rispetto a Como. Ma vediamo anche che, come dato lariano di Lecco e Como, la metalmeccanica segna un calo di imprese dell’1,2% (con 55 unità in meno), “legno e carta” (-2,6%: -44) e “tessile e abbigliamento” (-2,3%: -35)», afferma Carlo Guidotti, responsabile dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Como Lecco in occasione della pubblicazione del nuovo report trimestrale della demografia d’impresa e alla vigilia della diffusione dei dati congiunturali dell’economia lariana, dove «il quadro non è così negativo ma si continua a viaggiare su incrementi da “zero virgola”». Meno imprese, dunque, ma più forti nel settore trainante dell’economia locale. E, comunque, nei dati generali un saldo positivo fra chiusure di imprese e nuove aperture considerando l’insieme dei settori. Con i “piccoli” del commercio e dell’artigianato che confermano la forza del loro ruolo nell’economia territoriale.

A fine marzo 2025, le imprese lecchesi iscritte nel Registro camerale aumentano di 100 a Lecco rispetto a marzo 2024, con una creti scita dello +0,4%, , in controtendenza con la Lombardia che segna zero e con l’Italia che fa -1,1%. Lecco si attesta dunque a 24.541 imprese. Rispetto invece al trimestre precedente (il quarto del 2024) c’è stato un calo di 39 imprese, dato da un lato da un calo del 4,5% nelle iscrizioni di nuove imprese (e qui Lecco fa un po’ peggio di Lombardia e Italia), ma anche da un calo delle cessazioni del 13,9% (dato ovviamente positivo) in cui Lecco ha fatto decisamente meglio del regionale e del nazionale. Frenano dunque le nascite ma sia anche le cessazioni: «le cessazioni frenano di più – aggiunge Guidotti c’è comunque un saldo negativo ma ricordo che dal 2015 ad oggi il saldo del primo trimestre è sempre stato negativo e riguarda le tempistiche di iscrizione e di cancellazione, ma il -0,2% di questo primo trimestre è il calo più basso dell’ultimo decennio ed è dato da meno cessazioni (551, il quarto valore più basso del decennio) e da 512 iscrizioni (secondo valore più alto del decennio)».

Se invece guardiamo allo stock esistente di imprese, in ciascun primo trimestre dell’ultimo decennio si registrano quattro variazioni positive fra cui quella del 2025 che è la più alta di tutte. Circa la qualità fra imprese che chiudono e nuove aperture il report mostra una crescita delle società di capitali: «In un anno a Lecco registriamo un +2,5% e un +0,6% nell’ultimo trimestre. Tra l’altro in un anno crescono anche le imprese individuali (+0,6%), invece nel trimestre -0,3%. Le società di capitale sono tipicamente le più grandi e strutturate, con maggiori possibilità di far fronte alla concorrenza estera. Il fatto che ci siano dei cali di imprese nel settore trainante della meccanica, ma con aumento costante, negli ultimi tempi, del numero di occupati significa spesso che a fronte di imprese che chiudono altre assorbono la loro manodopera e si rafforzano. E sono tipicamente le società di capitale».

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