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Lunedì 12 Maggio 2025
La Popolare replica alla Bce: «Situazione sotto controllo»
L’istituto di credito di piazza Garibaldi sottolinea di aver da tempo avviato «azioni e misure di rimedio che completerà nei tempi previsti e che la Bce si è riservata di valutare nel tempo in ragione della loro concreta efficacia ed implementazione».
Sondrio
Dopo una giornata di notizie rilanciate dalle agenzie, di numeri e indiscrezioni, ieri sera sull’ispezione condotta dalla Banca centrale europea e le relative prescrizioni utili a “correggere” quelle che la Vigilanza di Francoforte ha definito «gravi e significative carenze» sono arrivate le precisazioni dell’istituto di credito di piazza Garibaldi.
«Con riferimento alle notizie di stampa pubblicate in merito all’ispezione condotta dalla Bce sul rischio di credito della Banca Popolare di Sondrio – recita la nota diffusa -, la banca intende chiarire che l’attività ispettiva è stata condotta tra ottobre 2022 e aprile 2023 e si riferisce, pertanto, a tale periodo».
«Dell’ispezione e dei suoi sviluppi – precisano dalla Popolare in riferimento al fatto che soltanto ieri sono stati diffusi pubblicamente i dettagli del report inviato dalla Bce - è stata data notizia sia nella documentazione di bilancio relativa all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 sia in quella relativa al bilancio chiuso al 31 dicembre 2024, nonché nel resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2025 in cui si dà conto che, in data 29 aprile 2025, la Bce ha trasmesso alla Banca la decisione finale che impone taluni requisiti e impartisce delle raccomandazioni, che riguardano anche l’efficacia del consiglio di amministrazione, il potenziamento della struttura e il funzionamento del livello dirigenziale e delle funzioni di gestione dei rischi e di revisione interna».
La Popolare facendo riferimento a quanto riportato nel comunicato diffuso il 6 maggio sul resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2025, ricorda che «all’esito dell’attività ispettiva, che aveva a oggetto il rischio di credito e di controparte con specifico riferimento ai segmenti Corporate & Large e SME per un controvalore lordo in origine pari a 15,5 mld di euro, è emersa la richiesta di procedere alla riclassificazione solo di talune posizioni creditorie ai fini delle segnalazioni prudenziali di vigilanza rispetto alle quali sono in corso interlocuzioni con la Bce».
La banca rettifica anche i numeri dalle varie agenzie: al 31 marzo 2025 le posizioni per le quali è stato richiesto di procedere alla riclassificazione sono 27 e non 33 per un controvalore lordo per cassa pari a 158 milioni di euro e netto di circa 113 milioni di euro.
«Qualora, al termine delle interlocuzioni con la Bce, le posizioni creditorie dovessero essere riclassificate come crediti deteriorati – prosegue la nota della Popolare -, tale circostanza non comporterebbe comunque la rilevazione di significativi effetti aggiuntivi a conto economico rispetto a quelli già contabilizzati, posto che la banca ha già provveduto ad incrementare il relativo rischio di credito nel corso dell’esercizio 2023 in linea con le richieste dell’Autorità di vigilanza. Come rappresentato nel resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2025 e nel relativo comunicato diffuso il 6 maggio 2025, per effetto delle potenziali riclassificazioni l’incidenza dei Non Performing Loans netti (NPL ratio netto) sul totale dei crediti varierebbe, al 31 marzo 2025, dall’1,04% all’1,36% (l’NPL ratio lordo passerebbe dal 2,9% al 3,3%)».
Quanto ai rilievi avanzati dalla Bce, la nota dell’istituto di credito di piazza Garibaldi sottolinea di aver ha da tempo avviato «azioni e misure di rimedio che completerà nei tempi previsti e che la Bce si è riservata di valutare nel tempo in ragione della loro concreta efficacia ed implementazione».
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