
Economia / Lecco città
Mercoledì 10 Dicembre 2014
Lecco. Crisi? Macché i ristoranti sono pieni
E uno su cinque è gestito da stranieri
A Lecco il settore è vitale: in un anno il numero delle ditte è aumentato dell’1,3%
Secondo l’analisi camerale, in provincia le imprese della ristorazione sono 143
LECCO
La ristorazione parla sempre più straniero anche a Lecco: negli ultimi dodici mesi, gli operatori esteri sono aumentati del 10% e non sono specializzati soltanto in pietanze tipiche dei Paesi d’origine, ma anche nel piatto che rappresenta la tradizione culinaria italiana, la pizza.
È quanto emerge da un’indagine messa a punto dalla Camera di commercio di Milano (su dati del registro delle imprese confrontando il secondo trimestre 2014 e 2013), che ha messo a punto una vera e propria fotografia dei locali in Lombardia, con una suddivisione precisa provincia per provincia
Inevitabile che la parte del leone la faccia Milano, che – stando alla sola città – può contare su un’offerta tra ristoranti e asporto di oltre 4.500 imprese, con un saldo positivo del 6,4% rispetto al 2013. Circa una su tre di queste realtà (1.607) è straniera, con i ristoratori esteri che crescono del 9,3% in un anno, una velocità quasi doppia rispetto alla crescita delle imprese italiane (+4,8%). Una tendenza che trova conferma anche a livello lecchese, dove anzi la percentuale di attività straniere è anche più alta. Se lo scorso anno i ristoranti stranieri erano 130, infatti, nell’arco di 12 mesi sono aumentati di ben il 10%, passando a 143 (2,6% in Lombardia).
Un dato assolutamente rilevante, considerato che ormai un ristoratore su cinque, in Provincia, non è italiano. Nel complesso, infatti, la percentuale di stranieri impegnati in questo settore è pari, nel Lecchese, al 19,7%, considerando il fatto che nel complesso le imprese sono 725.
Da rilevare, comunque, altri dati importanti: il comparto ha fatto registrare una lieve crescita in termini di aziende (+1,3%), segno che quello della ristorazione - con e senza somministrazione - rappresenta un elemento cardine anche dell’economia lecchese.
L’incremento è dovuto però esclusivamente agli operatori stranieri, considerato che nel complesso l’aumento è stato di 9 unità (erano 716 i locali nel 2013), con una sorta di passaggio di testimone dagli italiani agli imprenditori esteri.
Passando a considerare invece le provenienze dei ristoratori, a livello regionale – in questo caso il dato lecchese non è stato estrapolato dallo studio – a prevalere sono i cittadini egiziani, seguiti dai cinesi e dai turchi. Consistente però anche la rappresentanza pakistana e quelle albanese, romena e marocchina. La “top ten” è completata quindi da indiani, svizzeri e peruviani.
A seconda dell’origine, comunque, si rileva l’ambito culinario nel quale gli operatori sono specializzati: gli egiziani si dedicano prevalentemente a pizza e kebab, i cinesi alle specialità del loro Paese e alla pizza, mentre i turchi al kebab.
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