Made in Steel: le aziende lecchesi alla fiera europea

L’evento Nove imprese siderurgiche lariane alla rassegna internazionale di Rho Fieramilano. Sul tavolo i dazi di Trump e la guerra in Ucraina

Lecco

Sono nove, fra i nomi più noti della siderurgia lecchese, le aziende che quest’anno partecipano a Made in Steel, la rassegna internazionale organizzata da Siderweb in Fieramilano Rho che dal 6 all’8 maggio nei padiglioni 22 e 24 vedrà la partecipazione di 385 aziende siderurgiche nazionali (65%) ed estere.

Abs, Eusider Group, Expometals, Galbiati Family, Ita SpA-Steelgroup, Metallurgica Alta Brianza – Steel group, Negri SpA, Rodacciai, Unicalce SpA sono le realtà territoriali ad oggi iscritte fra gli espositori all’edizione numero 11 di Made in Steel, la Conference & Exhibition internazionale dedicata alla filiera dell’acciaio organizzata da Siderweb col titolo “The beauty of steel”, «la bellezza dell’acciaio che resiste e si trasforma per restare competitivo», spiegano gli organizzatori.

Gli argomenti

Made in Steel è l’appuntamento più atteso dal settore, con un sold out di spazi espositivi già raggiunto a inizio anno, per una nuova edizione che si realizza in una fase storica complessa, condizionata dalle tensioni sui dazi e dalle pressioni legislative per gli investimenti sulla decarbonizzazione.

Il tema delle quotazioni internazionali dell’acciaio sarà dunque centrale in una rassegna che vedrà riunite imprese italiane ma anche imprese provenienti da 25 Stati esteri. Si tratta di imprese appartenenti all’intera filiera dell’acciaio nazionale ed europea, dalla produzione all’utilizzo, passando per la trasformazione e i servizi, logistica compresa.

«Saranno tre giorni di condivisione di idee, business, visioni e azioni, per affrontare insieme le complesse sfide attuali», dichiara Paolo Morandi, Ceo di Made in Steel e Siderweb.

Il momento economico

L’economia, secondo Matteo Bombardi, direttore commerciale Rodacciai, attraversa «un momento molto difficile che prosegue da oltre due anni e che coinvolge quasi tutti i settori industriali di diverse aree geografiche. Noi confidiamo nell’intervento economico-politico e in tal senso riteniamo possano avere importanza gli incontri bilaterali informali avvenuti a Roma in occasione dei funerali di Papa Francesco. Confidiamo che tali incontri portino un tributo alla pace, come incessantemente chiesto dal Pontefice», tanto più che, prosegue, «non è in atto la crisi di un singolo settore industriale, c’è una crisi generale su cui la pace può essere premessa per creare condizioni economiche migliori».

Il principale protagonista dei colloqui in San Pietro, il presidente statunitense Donald Trump, è proprio colui che ha scatenato gli ultimi dissesti sui mercati anche finanziari mondiali a causa delle sue bordate sui dazi.

Ma Bombardi “assolve” l’inquilino della Casa Bianca: «Non credo che l’attuale situazione economica sia ascrivibile a un’unica persona. Restiamo convinti che migliori condizioni economiche siano molto difficili da raggiungere senza un nuovo clima di dialogo e pace».

La dinamica dei prezzi

Intanto la multinazionale con sede a Bosisio Parini, fa sapere Bombardi, reagisce al mercato come ha sempre fatto, «con tanta determinazione, trovando soluzioni alle difficoltà quotidiane e proseguendo gli investimenti programmati», fra cui i due nuovi plant produttivi operativi a Bosisio Parini e una diversificazione produttiva che ora include l’alluminio. Circa i prezzi, che sono tuttavia in aumento, a preoccupare «sono soprattutto i costi diretti e indiretti legati alla produzione, incluso il costo dell’energia».

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